Politica

CONTE ANNASPA NEL CAOS SAVONA, SALVINI E DI MAIO PENSANO ALLE URNE

La stampa tedesca ci attacca, lo spread vola. Ormai siamo allo psicodramma

Il fantasma delle elezioni ampiamente anticipate sta acquisendo sempre più concretezza. Matteo Salvini e Luigi Di Maio non hanno alcuna intenzione di prescindere da Paolo Savona come Ministro dell’Economia, mentre il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, fosse per lui, non vorrebbe vederlo nemmeno dipinto sui muri. Risultato, stallo totale.

Ieri sera, il Segretario del Carroccio, nel corso di un intervento pubblico ha affermato: “La squadra di governo che stiamo discutendo col presidente del Consiglio incaricato penso sia la migliore possibile per il cambiamento. Spero che nessuno metta i bastoni fra le ruote, dica dei no o la tiri in lungo”. Salvini ha poi aggiunto: “O il governo parte nelle prossime ore e si inizia a lavorare o tanto vale tornare a votare e prendere la maggioranza assoluta. Anche se mi sembrerebbe irrispettoso per gli italiani che questo governo non parta perché è sgradito a qualcuno a Berlino o Bruxelles”.

E’ sin troppo evidente che su Savona, Salvini non molla. E nell’ipotesi in cui non fosse stato sufficientemente chiaro, sottolinea:  “Passi indietro la Lega ne ha già fatti abbastanza, abbiamo fatto tutto quello che potevamo fare ma ora o si parte o non tratto più”: “Non è questione di nomi e cognomi ma di rispetto del voto degli italiani”.

Non diverso il Di Maio-pensiero. Il capo politico del Movimento Cinque Stelle, in un comizio a Terni ha affermato: “O si chiude la partita del governo entro 24 ore o non si chiude più. Abbiamo aspettato abbastanza, ora è il momento di lavorare. Più ci attaccano e più sono motivato a farlo questo governo”. E non manca di esprimere il supporto al premier in pectore, Giuseppe Conte: “E’ stato massacrato in 24 ore. Neanche noi siamo stati trattati così”. “Abbiamo aspettato già abbastanza e adesso è il momento di iniziare a lavorare per gli italiani”.

Di Maio, parlando di ministri e ministeri è chiaro: “Il Ministero dello Sviluppo Economico e quello del Lavoro devono andare al Movimento 5 Stelle” e aggiunge: “Anche il Ministero della Giustizia andrà al M5s”.

Intanto, Conte prosegue la sua attività di mediatore tra Lega, M5s e Quirinale. Vorrebbe potersi presentare da Mattarella oggi o domani con una lista dei ministri completa. In tutto questo, incassa la solidarietà del presidente francese Emmanuel Macron.

Come se non bastasse la benzina sul fuoco lanciata dall’interno, ad alimentare il caos ci si mette anche la stampa tedesca che definisce Savona come colui “che odia la Germania”.

Da registrare anche un botta e risposta a distanza tra l’ex Segretario del Partito Democratico, Matteo Renzi ed il Commissario europeo all’Economia, Pierre Moscovici. L’ex premier ha dichiarato: “Lo spread sale ai massimi dal 2013. Chi è il colpevole? Non c’è nessun complotto, non guardate Bruxelles, non è colpa dei mercati finanziari. Il responsabile ha sempre un nome, in questo caso due cognomi: Salvini e Di Maio”. Parole alle quali Moscovici replica affermando che non ci sono “psicodrammi tra Roma e Bruxelles”.

Ne siamo sicuri? Vorremmo avere le stesse certezze di Moscovici: non solo per quanto riguarda Roma e Bruxelles, ma anche Palazzi ed italiani.

Antonio Marino

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo

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