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CONTENTO LUI… Fico canta vittoria ma nel PD è guerra

I Dem decideranno alla Direzione del 3 maggio

A margine dell’incontro con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il presidente della Camera, Roberto Fico proclama: “C’è dialogo tra il Movimento Cinque Stelle e Partito Democratico”. Peccato però che non tenga conto dell’ala renziana del PD, la quale non vuol sentir parlare di dialogo con i pentastellati.

Il reggente Martina, evidentemente conscio di ciò, ha annunciato la Direzione dei Dem per il prossimo 3 maggio. Sarà allora che si deciderà se è il caso di fare accordi con il Movimento Cinque Stelle. “Passi avanti, ma anche differenze”, ha affermato Martina.

E sono queste differenze che il 3 maggio peseranno nelle decisioni di quei Dem che guardano al M5s come il fumo negli occhi: anni di insulti non si cancellano con quattro chiacchiere post voto. All’interno del PD, i renziani dettano ancora legge e questo significa che l’accordo spurio potrebbe naufragare anche a causa di una maggioranza al Senato che, a Palazzo Madama vede il numero 161 in termini di voti: un numero da acqua alla gola.

Nel frattempo, il capo politico del M5s, Luigi Di Maio torna ad attaccare il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi:  “Usa le sue tv contro gli avversari politici, basta minacce a Salvini. Bisogna metter mano a questo continuo conflitto di interesse”. Tuttavia, parlando di Salvini all’assemblea congiunta dei parlamentari dice: “Dopo 50 giorni il forno della Lega è chiuso, noi abbiamo una dignità”. Parole che i presenti hanno accolti con un applauso  “Abbiamo provato in tutti i modi a dialogare con la Lega. L’unico problema che avevamo è con colui che ci definisce come Hitler”. Di Maio si riferisce a Berlusconi, forse senza sapere che queste affermazioni non sono attribuibili al leader degli Azzurri, ma sono solo la citazione di quanto detto da un militante di Forza Italia.

Dal canto suo, Berlusconi, da Udine afferma: “Il linguaggio di Di Maio è preoccupante, si vuole toccare un avversario politico nella sua attività privata e sul patrimonio, da esproprio proletario da Anni 70, è un pericolo per la democrazia e la libertà” ed aggiunge: “Un grande grande lavoro da fare è riorganizzare tutto ciò che è pubblico in Italia. Io credo che si debba fare e si possa fare”, ma “non lo può certo fare un ragazzino che ha trent’anni, non ha mai lavorato e non è neanche mai riuscito a laurearsi”.

Matteo Salvini attende quanto succederà il 3 maggio: “Gli italiani  non possono essere ostaggio delle liti del Pd e delle ambizioni di potere del M5s”  sottolinea il Segretario del Carroccio che ancora ritiene di aver qualcosa da dire nella diaspora ed aspetta quel che succederà domenica con il voto in Friuli. Il Centrodestra in generale e la Lega in particolare, dovrebbe raccogliere ampio consenso. Salvini, a quel punto, potrebbe tornare ad aver voce in capitolo nel corteggiamento al M5s.

Normale quindi che il PD abbia più d’una perplessità sulle reali intenzioni del M5s.

Antonio Marino

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo

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