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La Fondazione Wikimedia a cui fa capo la nota enciclopedia online, dissente dall'approvazione delle nuove norme a tutela del diritto d'autore

Ieri, il Parlamento Europeo ha approvato quelle che sono destinate a diventare le nuove norme sul diritto d’autore e, nella salvaguardia della libertà d’espressione, daranno ai creatori e agli editori quella forza contrattuale che gli permetterà di negoziare con i colossi del web, cosa finora mancante. I proprietari dell’opera intellettuale potranno decidere quanto è più conveniente per loro, in termini di guadagno dalla pubblicazione su un sito piuttosto che su un altro. Agli editori in particolare, sarà data facoltà di poter contrattare circa i loro contenuti con gli aggregatori di notizie.

Resta fermo il principio della libertà che vige in Internet in termini di espressione.

Per gli utenti del web non cambierà assolutamente nulla. Potranno continuare a condividere liberamente e gratuitamente link o snippet brevi (le frasi di presentazione di un articolo presenti ad esempio nei feed di Google News o su Facebook). Questi ultimi non rientrano nella tutela dei diritti d’autore. Potranno parimenti continuare a condividere online, recensioni, parodie, meme, critiche, citazioni e quant’altro che, già tutelato, lo sarà ancor di più.

Il voto dell’Europarlamento è stato salutato con soddisfazione dal presidente, Antonio Tajani. “L’Europarlamento difende la creatività e i posti di lavoro europei”, ha affermato su Twitter, aggiungendo che la direttiva europea mette fine “all’attuale Far-West digitale” con l’introduzione di regole a tutela degli autori ma, nel contempo, prive di filtri all’upload dei contenuti. Tajani ha inoltre sottolineato che le start-up e le piccole-medie imprese godranno di deroghe a loro tutela.

“Garantire ai giornalisti un equo compenso per il loro lavoro era una priorità del Parlamento – ha detto ancora Tajani -. Con questa riforma assicuriamo una vera libertà di stampa e contrastiamo il fenomeno sempre più diffuso delle fake news, salvaguardando l’indipendenza e la qualità dei media, essenziali per una robusta democrazia”.

Contento anche Ricardo Franco Levi, presidente dell’AIE, l’Associazione Italiana Editori. “Una bella pagina e una grande giornata per la cultura e l’Europa”, ha dichiarato.

Sulla stessa linea, Carlo Perrone, presidente dell’ENPA, l’Associazione degli editori di giornali europei. “Una grande vittoria per la stampa in Italia”, ha affermato, aggiungendo: “Questo è un voto storico per l’anima e la cultura dell’Europa”, ha rimarcato, spiegando che la riforma delle norme sui diritti d’autore “sarà essenziale per il futuro degli editori di stampa e il giornalismo professionista” dove “gli utenti del web si vedono ora garantito un Internet democratico e pluralista”.

L’Unione Europea stava lavorando in questa direzione dal 2016. Il passo successivo comporterà lasciare ai Paesi membri dell’UE, l’atto di ratifica formale.

Dal momento di entrata in vigore delle nuove regole, non ci sarà più alcuna differenza tra i diritti d’autore maturati nella maniera tradizionale e quelli nelle pubblicazioni sul web. I grandi gruppi attivi sulla Rete, quali Youtube, Google News, Facebook e Wikipedia, si assumeranno la responsabilità di quello che viene pubblicato sulle loro piattaforme.

Al momento, l’unica realtà del Web ad esprimere parere avverso a quanto deciso da Strasburgo è stata Wikipedia, la nota enciclopedia libera di Internet. La Fondazione Wikimedia, nella giornata di lunedì, aveva dato vita ad una forma di protesta durata 24 ore, oscurando la pagina dell’enciclopedia online. Ieri, dopo che l’esito del voto all’Europarlamento è stato reso noto, la Fondazione ha diffuso una Nota nella quale ha affermato: “Nonostante tutti i nostri sforzi e le proteste della comunità di Wikipedia, di tantissime associazioni e di milioni di cittadini europei, la direttiva copyright è passata così come proposta. Grazie a tutti quelli che ci hanno aiutato a cercare di ribaltare un risultato che era segnato”.

Antonio Marino

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo
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