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CORONAVIRUS: CONTE DIFENDE LE SUE MISURE PER LA FASE 2 E ATTACCA L’AUTONOMIA DELLE REGIONI

Il premier ipotizza un allentamento delle misure per il Commercio, qualora la curva dei contagi non torni a crescere

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte è intervenuto ieri in Parlamento per riferire circa le misure adottate dal Governo in materia di epidemia da coronavirus in Italia.

L’apertura dei lavori alla Camera non è stata tra le più serene. Il premier infatti si è presentato in Aula senza mascherina, cosa che ha mandato le opposizioni su tutte le furie. Il presidente dell Camera, Roberto Fico si è trovato nella condizione di sospendere la seduta per alcuni minuti, Alla ripresa ha spiegato che la Conferenza dei capigruppo aveva assunto la decisione di non imporre l’uso della mascherina quando a parlare sono esponenti del Governo dalle loro postazioni, rispettando le distanze di sicurezza.

Entrando nel dettaglio delle dichiarazioni del premier, Conte ha esordito dicendo che a maggio potrebbe essere possibile valutare un allentamento delle misure per il commercio, a condizione che la curva dei contagi non torni a crescere.

“Lo dico in maniera chiara, a costo di apparire impopolare. Il Governo non può assicurare in modo immediato il ritorno alla normalità”, ha detto Conte. “Questo piano – ha aggiunto – persegue l’interesse generale anche con misure impopolari, non è un programma elettorale destinato a raccogliere il consenso. Dal primo giorno abbiamo avuto ben chiaro la tutela della salute”.

“Nel mese di maggio – ha spiegato il Capo del Governo – si procederà ad effettuare 150mila test sierologici, un campione verrà selezionato dall’ISTAT. Dovremo essere pronti a misure tempestive, anche restrittive” nel caso in cui i contagi dovessero tornare a crescere. “Misure che potranno essere mirate su specifici territori”.

Parlando poi delle misure adottate per contenere il contagio, Conte ha affermato: “Il Governo ha adottato da subito un indirizzo di merito e di metodo che prevede un costante confronto con il CTS” per poter seguire “un principio di conoscenza scientifica nelle sue decisioni”.

Il premier ha aspramente criticato quanto fatto da alcune Regioni che hanno agito in autonomia e difformi dai dettami di Palazzo Chigi. UN esempio per tutti, la Calabria che ieri ha riaperto bar e ristoranti con tavolini all’esterno dei locali. “Non ci sarà un piano rimesso a iniziative improvvide di singoli enti locali ma basato su rilevazioni scientifiche – ha detto il premier -. Iniziative che comportino misure meno restrittive non sono possibili, perché in contrasto con le norme nazionali, quindi sono da considerarsi a tutti gli effetti illegittime”.

Entrando nel merito dei danni causati dal coronavirus all’economia italiana, Conte ha anticipato possibili e futuri scenari. “Il DEF aggiorna il quadro alla luce dell’emergenza: il PIL dallo 0,6 subisce una contrazione significativa dell’8%, una previsione che sconta la caduta del PIL del 15% nel primo trimestre”. Verosimile un rimbalzo con “una crescita del 4,7 nel 2021”. Il DEF ipotizza anche una situazione peggiore “con il rischio di una persistenza del virus”: questo causerebbe una contrazione del PIL sino al -10,4%. I dati esposti “danno la misura della gravità dello scenario”.

Parlando poi delle misure economiche, Conte ha detto che “il primo decreto legge riprenderà tutti i provvedimenti del Cura Italia, li prolungherà e rafforzerà. Ci saranno 25 miliardi per le misure di sostegno al lavoro e sostegno al reddito come cassa integrazione, indennizzi per colf e badanti”.

A sostegno di uno dei settori particolarmente colpiti, è in arrivo il “Bonus Turismo”. “Per il Turismo – ha spiegato Conte -, comparto particolarmente esposto, ci sarà sostegno alle imprese turistiche e alle famiglie sotto alcune soglie di reddito con un bonus da spendere nelle strutture ricettive del Paese”.

Il Governo poi, varerà un ulteriore Decreto che Conte ha chiamato, “Decreto Rinascita”.”Per offrire al Paese una prospettiva più ampia, strutturale e ambiziosa – ha spiegato il presidente del Consiglio -, il Governo intende presentare nei prossimi giorni un secondo Decreto Legge per la rinascita economica e produttiva dell’Italia”, che avrà come caposaldo, una “drastica semplificazione”. Sussiste “l’urgenza” di “riattivare investimenti pubblici e privati con un’agenda pubblica che deve predisporre un ambiente normativo il più favorevole possibile” a cominciare da “infrastrutture, innovazione verde e digitale”.

Per quanto riguarda nidi e scuole materne, “occorrerà valutare la possibile riapertura, in modalità sperimentale, oltre ai centri estivi e ad altre attività ludiche ed educative destinate a nostri bambini”, ha spiegato Conte, annunciando la riapertura dei centri diurni per disabili a partire dal 4 maggio. “Una specifica attenzione dovrà essere riservata al tema della disabilità. Anche dal punto di vista economico. Per quanto riguarda l’ultimo DPCM abbiamo previsto e lavorato con le associazioni, una riapertura dei centri diurni così detti semi-residenziali. Ovviamente il tutto con dei protocolli che saranno siglati a livello di patti territoriali in modo da garantire alle persone con disabilità, ai loro familiari e a tutti gli operatori che lavorano con loro, la massima sicurezza”. 

Antonio Marino

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo
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