CORONAVIRUS. DUE STEP PER LA ‘FASE 2’
Conte incontra il Comitato Tecnico Scientifico e cominciano ad emergere alcune prime e caute ipotesi. Il primo via libera ad attività produttive di prima necessità, poi toccherà ai cittadini
Dopo l’incontro del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, con gli esperti del Comitato Tecnico Scientifico, è emersa quella che al momento è da considerarsi una pura ipotesi circa la cosiddetta ‘Fase 2’. ovvero il momento successivo alla decadenza delle misure di contenimento a seguito dell’epidemia di coronavirus in Italia.
La ‘Fase 2’ si dibatterebbe su due step. Nel primo dovrebbe verificarsi una piccola riapertura delle attività produttive mentre nel secondo, si dovrebbe tornare ad una relativa normalità circa gli spostamenti e le uscite dei cittadini.
Il tutto, in buona sostanza, all’insegna di due parole d’ordine: prudenza e gradualità. E’ da escludersi categoricamente che tra una settimana tutto possa tornare come prima. La linea della fermezza è stata confermata anche dal Commissario Straordinario all’emergenza, Domenico Arcuri il quale ha ricordato che “quella che inizia” sarà una “lunga fase di transizione nella quale sarebbe imperdonabile” revocare le misure in essere: ciò significherebbe mandare a monte tutti i sacrifici fatti sin’ora dagli italiani.
Quello che emerso tra le varie ipotesi, durante il confronto tra Conte ed i tecnici, la certezza che non si potrà derogare comunque dal rigore nel distanziamento sociale.
Il DPCM è ormai in scadenza imminente: il 13 aprile. In prospettiva di ciò, il presidente del Consiglio avvierà nei prossimi giorni una serie di incontri con imprese, sindacati e regioni per stabilire quali potranno essere le prime attività produttive a ripartire. Si presume che il primo via libera sarà dato al comparto alimentare, oltre a quello farmaceutico e sanitario. Non è da escludersi, sempre ipoteticamente parlando, che potrebbe aggiungersi il settore agricolo e meccanico a condizione che i lavoratori siano messi in sicurezza anche con dispositivi di protezione.
Stando al cronoprogramma, Conte dovrebbe ultimare gli incontri nella giornata di venerdì per poter varare sabato il nuovo DPCM.
Parlando poi del secondo momento della ‘Fase 2’, vale a dire il ritorno ad una certa normalità per i cittadini, intesa come libertà negli spostamenti ma con tutte le cautele del caso, una presumibile data potrebbe essere quella del 4 maggio. Una scelta tutt’altro che casuale: è infatti intenzione del Governo, quella di evitare “esodi” di massa nei giorni tra il 25 aprile ed il 1° maggio.
Ribadiamo che siamo nel campo più aperto delle ipotesi. Saranno infatti determinanti i prossimi giorni e se il trend si confermerà positivo, solo allora si potrà cominciare a parlare di certezze relative.
Antonio Marino
Foto: Ansa