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CORONAVIRUS. IL PUNTO DI META’ GIORNATA

Il Governo lavora sulle riaperture anticipate ma non per tutte le Regioni. Via libera alle messe dal 18 maggio. Brusaferro (ISS): "Stiamo ancora in fase epidemica". Accordo su mascherine a 0,50 centesimi. OMS: allarme malattie mentali. In Europa, oltre 150.000 vittime da COVID-19

Roma, 7 maggio – Il Governo continua a lavorare sulla possibilità di riaperture anticipate al 18 maggio per bar, ristoranti e parrucchieri. Una possibilità che però riguarda solo le Regioni dove nell’ultima settimana, si sono registrati zero contagi e zero decessi o quantomeno, quel che più vicino possa esserci allo zero. A riaprire il 18 maggio potrebbero essere le attività commerciali che si trovano in Basilicata, Molise, Umbria, Valle d’Aosta, Calabria e Sardegna. In particolare, sull’isola il Governatore Solinas ha firmato un’Ordinanza che fissa la riapertura per il giorno 11 maggio ma l’ultima parola spetterà comunque ai sindaci delle varie città. Forse dovrà attendere la Sicilia dove lo zero decessi è stato registrato solo in un giorno. In Alto Adige, in virtù dello Statuto Speciale, c’è stata un’accelerazione in merito alla Fase 2. Va da sé che se riaperture anticipate saranno, vigerà la massima sicurezza: lo ha sottolineato il Ministro Boccia.

A Palazzo Chigi è stato firmato l’accordo che permetterà il ripristino delle messe. A siglarlo, il presidente della CEI, Cardinale Gualtiero Bassetti, il premier, Giuseppe Conte ed il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese. Il via libera, da lunedì 18 maggio. Conte ha espresso parole di gratitudine nei confronti della CEI per il sostegno “morale e materiale che sta dando all’intera collettività nazionale in questo momento difficile per il Paese”. Il premier ha sottolineato che il testo del documento firmato, esprime “i contenuti e le modalità più idonee per assicurare che la ripresa delle celebrazioni liturgiche con il popolo avvenga nella maniera più sicura”.

Il presidente dell’Istituto Superiore di Sanita’, Silvio Brusaferro, intervenendo in audizione alla Commissione Affari sociali della Camera, è stato più che chiaro: “Stiamo ancora in fase epidemica. Il fatto che la curva dei contagi sia decrescente è positivo ed è il frutto delle misure prese e dei comportamenti degli italiani. Ciò non toglie che abbiamo nuovi casi e che la circolazione del virus sia presente nel Paese, e questo deve portarci ad adottare tutte le misure necessarie”.

Nelle prossime ore, il Commissario per l’emergenza Domenico Arcuri, Federfarma e l’Associazione Distributori di Farmaci firmeranno un accordo che prevede la distribuzione di altre mascherine ad un prezzo di vendita pari a 0,50 centesimi. I pezzi da immettere sul mercato saranno 10 milioni. in base all’accordo, i farmacisti le pagherebbero all’ingrosso, 38-40 centesimi, cosa che comporterebbe loro un guadagno di circa 10 centesimi a pezzo, ovvero il doppio rispetto a quello maturato nei mesi antecedenti all’emergenza sanitaria.

Intanto, dall’OMS arriva l’allarme malattie mentali a seguito dell’epidemia di coronavirus. Sono molte le segnalazioni che riguardano disturbi anche gravi, legati a stati d’ansia, paura, depressione e qualità del sonno.

Stando ad un conteggio effettuato dall’Agence France Presse, in Europa sono state superate le 150.000 vittime a seguito del contagio da COVID-19.

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