Parlare d’amore con amore

Dai Racconti di Andrea… un dolce ricordo della mia infanzia

Tradizione siciliana e amore in un divertente aneddoto familiare

Carissimi Amici, carissime Amiche, come abbiamo scritto molto recentemente – Andrea Giostra ed io – nell’articolo “Quando il passato riaffiora” (https://www.lavoce.online/2018/08/04/dai-racconti-di-andrea-quando-il-passato-riaffiora/), i ricordi significativi, quelli che nel bene e nel male ci hanno segnato, stazionano nel nostro inconscio, pronti a riemergere nei momenti più impensati, procurandoci le identiche emozioni vissute in passato.

Oggi, la mia indole giocosa emerge nel rivelare che il Dott. Andrea Giostra, oggi Psicologo, Scrittore e tanto altro ancora da essermi persa nel suo ricco curriculum, fu un bimbetto perspicace e vivacissimo – nu picciriddu – attratto da quello che “facevano i grandi”. “I grandi” erano soprattutto la sua famiglia. Un’antica discendenza siciliana, che ha inculcato in lui il valore delle tradizioni della sua terra.

Andrea, adorato e viziato da nonna Vita – Donna insospettabilmente tutt’altro che sottomessa al “sesso forte”, come vorrebbe la tradizione (che vi presenteremo nei prossimi racconti tratti da “Mastr’Antria” e da “Novelle brevi di Sicilia”, scritti dallo stesso Andrea) – che preparava per lui le caramelle alla carruba, il nonno, il papà, la mamma e gli zii che lo coinvolgevano nella loro quotidianità con amore, tuttavia non tralasciando quella che si definisce “una giusta dose di severità”. Apparteneva alla sfera della rigorosità anche l’inderogabile assunzione del cibo cosiddetto “sano”. E, qui, ahilui, gli toccava la verdura. Lu picciriddu Andrea, oggi raffinato buongustaio e divulgatore di ricette siciliane, come tutti noi, le ha sputate dall’alto del seggiolone le odiate verdurine, riscuotendo allora indulgenza ed ilarità.

Tuttavia, crescendo, divenendo così picciutteddu, fu sottoposto anch’egli a quell’autentica tortura, sadicamente supportata dal ben noto ricatto: “se non mangi le verdure, niente dolce“. Ma egli… astuto era (!) e ben presto comprese come ingraziarsi la mamma Anna che non sapeva resistere di fronte agli occhi supplichevoli dell’amatissimo figlioletto. “Povero picciriddu, ci pensa mamma tua” gli diceva. E fu così che per amore del suo Andrea e della pace familiare, s’ingegnò nella preparazione di vari piatti deliziosi e genuini, seppure a base di verdure, nel pieno rispetto della tradizione siciliana.

Oggi, Andrea, legatissimo a mamma Anna, ha voluto che la stessa preparasse alcuni piatti tipici siciliani al fine di divulgare quella cultura popolare che i cibi conservano da centinaia e centinaia di anni fino ad arrivare nei nostri piatti… e qui avremo, non solo la sua ricetta, ma anche il video nel quale la “zia Anna” – “nome d’arte culinaria” attribuito nei video da Andrea alla mamma, che oggi ha oltre cinquanta nipoti, e per questo zia Anna – ci mostra come si prepara uno dei piatti più arcaici, a base di un’antichissima verdura siciliana, ma “quella buona che mette d’accordo grandi e piccini”, ovvero i maltagliati con tenerumi.

In allegato trovate la ricetta ed il video di questa leccornia! CLICCA QUI

Un abbraccio

Daniela Cavallini

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo

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