La "Sophia"

Dedicare il tempo a qualcuno come vero atto di umiltà

L’evoluzione necessita il ritorno al valore dell’organizzazione

In questi giorni ho riflettuto su come organizziamo il nostro tempo e su come spesso aspettiamo che eventi esterni si assumano la responsabilità della nostra agenda.

Spesso tra i tanti impegni lavorativi o personali della vita, prendere il famoso caffè con qualcuno diventa una vera è propria difficoltà. Quindi, spesso, quando qualcuno ci chiede il nostro tempo rispondiamo dicendo di poter confermare solo tra qualche giorno, ora e non decidiamo nell’istante stesso.  Sicuramente nella vita ci sono sempre gli imprevisti ma non sapere se si vuole veramente prendere quel caffè mostra quanto non ci si rende responsabili di ciò che ci capita nella vita. Infondo, decidere subito significherebbe metterci in movimento, assumerci la responsabilità di cogliere un’occasione e cambiare forse un po’ i nostri programmi e i nostri schemi mentali.

Ciò che intendo dire è che quando la vita ci cambia i programmi lo accettiamo passivamente, mentre quando essa chiede a noi di cambiarli e ci chiede di scegliere entriamo in difficoltà e rimandiamo a qualche altro giorno.

Qualche giorno fa una persona mi ha chiesto un consiglio e dunque di vederci a un determinato orario. Sapevo di avere un impegno esattamente un’ora prima. Un impegno che con grande probabilità non sarebbe durato tanto, e che quindi, mi avrebbe permesso di essere in orario da questa persona. La prima reazione dentro di me, però, è stata: non so se riuscirò a essere in orario dato il mio impegno prima. Mi sono chiesta allora da cosa dipendesse realmente il fatto di riuscire a essere in orario o meno.
Credo che i nostri impegni e come li organizziamo dipendano dal valore che gli diamo; alla fine sono arrivata in orario perché dentro di me avevo scelto che era importante dedicare anche quel poco tempo a questa persona.
Il fatto di riuscire a fare una cosa o meno dipende in minima parte dagli eventi esterni, la forza più grande per far avvenire qualcosa è la nostra scelta interiore, la cui energia genera di conseguenza il nostro atteggiamento, la nostra azione e il nostro movimento.

Vi ho raccontato questa piccola esperienza perché credo che spesso sottovalutiamo l’impatto che la nostra presenza ha nella vita di tutti noi.

Quando ci subentra un impegno proprio quando pensavamo di aver organizzato già tutto è forse perché abbiamo bisogno di cogliere un dettaglio importante da quell’appuntamento per procedere nel nostro cammino.
Certe volte si è così presi dalla routine da dare per scontato il proprio tempo e la propria vita pensando di conoscere già completamente il disegno divino di cui siamo parte. In alcuni momenti è forse necessario fare un passo indietro nella propria convinzione e partecipare umilmente alla propria esistenza.

Credo che sia veramente fondamentale imparare nuovamente a dare un valore alle persone, alle situazioni che chiedono la nostra presenza e a non rifiutare mai la richiesta di aiuto di qualcuno; solo così diventiamo degni di essere valorizzati dalla vita.

Ricordiamoci sempre che non siamo in balia di questo splendido piano che è la vita ma siamo coscienze in grado di dare ognuna il suo contributo fondamentale e con il dovere di essere chi siamo.

Sophia Molitor 

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