Politica

DI MAIO E IL LAVORO NERO: LUI PUBBLICA LE SUE BUSTE PAGA MA NEL MOVIMENTO…

Il Vicepremier "si arrampica sugli specchi" rendendo note le sue carte in regola che però non dimostrano null'altro

La vicenda dei lavoratori in nero nell’azienda di famiglia sta conducendo il Vicepremier e Ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, verso atti piuttosto insensati se non patetici, quali il pubblicare sul ‘Blog delle Stelle’, il suo contratto di lavoro e le sue buste paga relative a quando egli stesso lavorava nell’impresa edile dei Di Maio. Inoltre, “le mie dichiarazioni patrimoniali e di reddito da quando sono parlamentare e da quando sono ministro”, scrive il Vicepremier, allegando la documentazione suddetta. Un gesto che ha fatto, “viste le menzogne che circolano”, dice, sul suo conto.

“Potrete vedere – ha spiegato Di Maio – come la mia quota di partecipazione senza funzioni di amministratore o sindaco nella società Ardima sia sempre stata regolarmente dichiarata a partire dal 2014. A dimostrazione ulteriore che i fatti denunciati non riguardano il periodo in cui sono socio dell’azienda”. Il Vicepremier ha aggiunto che “questi documenti” sono stati pubblicati “perché sono immediatamente reperibili. Pubblicherò anche gli altri richiesti, non appena saranno state ultimate tutte le verifiche necessarie”.

Peccato però che l’atto di trasparenza del Vicepremier serva solo a dimostrare che lui era in regola, ma non dissipa la nebbia sulla posizione degli altri ex dipendenti della ditta di famiglia che hanno dichiarato di aver lavorato in nero per la ditta stessa. Men che meno allontana le ombre che avvolgono suo padre, Antonio Di Maio e, legalmente parlando, la madre del Ministro, Paolina Esposito, che dell’azienda era intestataria, prima che il Vicepremier e la sorella, Rosalba ne acquisissero la proprietà. Da qui, l’insensatezza e la pateticità del gesto. Una vera e propria arrampicata su specchi che all’oggi, appaiono pieni di sapone.

Per inciso, all’appello mancano ancora i documenti sugli ex operai che hanno denunciato le presunte malefatte paterne.

Tuttavia, sembra che davvero il Ministro non fosse al corrente di quanto avrebbe combinato il padre, cause di lavoro incluse. O magari era a conoscenza solo di una parte del danno. Certo è che la Armida S.r.l. è una polveriera pronta ad esplodere e che Di Maio vorrebbe rendere inoffensiva, annunciandone la chiusura: “Entro l’anno sarà dismessa”, ha affermato. Bastasse quello!

I ben informati raccontano di un Di Maio su tutte le furie che si sarebbe scagliato con veemenza contro il padre dicendogli: “Mi hai mentito, avevi detto che era un caso isolato invece sono quattro lavoratori in nero. E adesso che faccio?”. Già, che farà adesso?

Intanto, all’interno del Movimento Cinque Stelle serpeggia un certo malumore. Se Di Maio si sente ingannato da suo padre, c’è chi nel M5s si sente ingannato dal suo capo politico. I malpancisti di grillina origine si chiedono come mai le azioni della Ardima S.r.l. detenute dal Ministro, compaiono solo nella dichiarazione dei redditi ma non nel suo curriculum al quale, in nome della reciproca trasparenza, ogni iscritto al Movimento può accedere. Qualcuno degli eletti, per non rischiare di incappare in un possibile conflitto d’interessi, ha dismesso la propria attività professionale e questo, alla luce di quanto sta accadendo a Di Maio, è stato fatto notare. Un altro dubbio che si è insinuato negli ambienti movimentisti è dato dalla posizione istituzionale di Di Maio: essere Ministro del Lavoro e quindi, con contatti diretti all’Ispettorato, non comporterà la tentazione da parte del Vicepremier di dare “un’aggiustatina” alla situazione della ditta dei Di Maio?

La sensazione è quella che la vicenda non è destinata ad esaurirsi con così tanta facilità.

Se qualcuno volesse prendere atto della cristallinità del Vicepremier, solo la sua, ecco la documentazione che egli stesso ha prodotto.

Contratto di lavoro e buste paga Di Maio

Dichiarazione patrimoniale Di Maio

Antonio Marino

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo
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