Di Maio: “Su Siri decideranno i giudici”

Roma, 20 aprile – Il Vicepremier e Ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, in un’intervista rilasciata a ‘La Repubblica’, ha parlato della vicenda che riguarda il Sottosegretario Armando Siri, accusato di corruzione.

“L’innocenza la decidono i giudici, non la politica. Quello era Berlusconi. Mi auguro che Siri possa dimostrare la sua innocenza, ma qui si tratta di opportunità politica. C’è un’indagine per corruzione in cui c’entra anche la mafia, non è uno scherzo. E c’ è di mezzo un faccendiere che sembra essere un link tra Forza Italia e Lega”, ha affermato Di Maio. “Non credo ai complotti, non penso ci creda neanche la Lega – ha detto ancora il Vicepremier -. Se dice di essere innocente va bene, ma lo devono stabilire i magistrati, tutto qua. Io non dico che Siri debba andare a casa, può continuare a fare il senatore in attesa di rientrare, non è che perde il lavoro”.

Di Maio ha parlato anche dell’altra grana che sta interessando in queste ore il Governo: quella della vicenda che interessa Federico Arata, figlio dell’ex parlamentare di Forza Italia, Paolo Arata, assunto a Palazzo Chigi dopo l’intervento del Sottosegretario Giancarlo Giorgetti. “Nelle prossime ore chiederò a Salvini e Giorgetti un chiarimento a livello politico. Prima di arrivare a delle conclusioni devo parlare con loro”. DI Maio vuole capire “se c’è un collegamento chiaro con la vicenda dell’eolico e con il fatto che Arata non sia entrato all’ARERA”.

Per quanto riguarda la tenuta del governo gialloverde, Di Maio ha dichiarato: “Il governo non è a rischio, anzi, per me va avanti, perché quando lavoriamo da squadra funzioniamo bene. Il problema nasce quando qualcuno si muove in autonomia, come se governasse da solo. Certe decisioni, indipendentemente dalle competenze, vanno prese collegialmente perché hanno una ricaduta su tutto il territorio. I ministeri non sono casa nostra, non è che possiamo usarli per fare campagna elettorale”.

La Voce