Scienza

Diagnosticare l’Alzheimer? Presto sarà (forse) possibile grazie a un test della saliva

I canadesi Roger Dixon e Liang Li hanno identificato in alcuni campioni di saliva tre biomarcatori per la rilevazione di un danno cognitivo lieve e della malattia di Alzheimer

L’Alzheimer è una patologia neurodegenerativa che colpisce il cervello. Il morbo di Alzheimer influisce proprio sulle capacità di una persona di portare a termine le più semplici attività quotidiane, andando a colpire aree cerebrali che controllano funzioni come la memoria (in particolare eventi recenti e nomi di persone), il pensiero e la parola. Con il progredire della malattia chi ne soffre ha difficoltà a svolgere le normali funzioni quotidiane, sviluppa difficoltà di linguaggio, tende a perdersi e può anche mostrare disturbi comportamentali ed emotivi. Attualmente non vi è ancora una cura definitiva per questa malattia: tutti i farmaci ad oggi disponibili sono solo in grado di rallentarne il decorso e quindi di conservare più a lungo le funzioni cognitive.

Sembra però che ci sia un nuovo metodo per individuare l’Alzheimer (in tempo) e prevenire lo sviluppo degenerativo della malattia. Uno studio dell’Università di Alberta (Canada) e pubblicato sul Journal of Alzheimer’s Disease e su Frontiers in Aging Neuroscience, ha rivelato che un test della saliva sarebbe in grado di diagnosticare il morbo. Lo studio è stato diretto da Liang Li, professore del Dipartimento di Chimica esperto in metabolomica – la scienza che misura la concentrazione di molecole molto piccole che fanno parte dei processi metabolici del nostro corpo, ossia i metaboliti –  e Roger Dixon, professore del Dipartimento di Psicologia che si occupa di disordini neurodegenerativi. Gli scienziati hanno identificato in alcuni campioni di saliva tre biomarcatori per la rilevazione, sia di un danno cognitivo lieve sia della malattia di Alzheimer.

Dixon e Li hanno esaminato campioni di saliva di tre gruppi di pazienti: quelli con malattia di Alzheimer, quelli con lieve decadimento cognitivo e quelli senza nessun problema a livello cognitivo. Utilizzando un potente spettrometro di massa, i ricercatori hanno esaminato più di 6.000 metaboliti per identificare eventuali cambiamenti o segni distintivi tra i tre gruppi. Durante questa analisi sono stati trovati tre metaboliti che possono essere usati per differenziare questi tre gruppi. Dixon ha commentato: “Tutte le proiezioni indicano un impatto globale imminente e sconcertante delle malattie neurodegenerative e della demenza. Un test della saliva si dimostrerebbe utile in contesti clinici per la sua natura semplice e non invasiva. La peculiarità? Rilevare le malattie neurodegenerative prima, consentendo così un intervento precoce. Lo scienziato ha poi aggiunto: “Finora, nessun tipo di intervento sulla malattia di Alzheimer ha avuto successo. Per questo motivo, miriamo a scoprire i primi segnali della malattia in modo che possano essere implementati i protocolli di prevenzione.

Infine, Li ha spiegato il vantaggio nell’identificazione dei biomarcatori: “Utilizzando i biomarcatori possiamo fare dei test per vedere quali tipi di trattamenti sono più efficaci nel trattamento del morbo di Alzheimer: dalla dieta all’attività fisica ai farmaci”. Lo studio è in una fase preliminare perché gli scienziati hanno usato un campione molto piccolo; utilizzando una più vasta quantità di campioni, si potranno convalidare i risultati e sviluppare un test della saliva per la malattia di Alzheimer. I risultati dunque (seppur iniziali), sono davvero promettenti per una futura applicazione in contesto clinico.

Beatrice Spreafico

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Beatrice Spreafico

"Leggere, scrivere, chiacchierare, ascoltare, ridere, amare.. queste sono le costanti della mia vita senza le quali non potrei essere io. Amo emozionarmi e sorprendermi, cercando di lasciare un bel ricordo di me nelle persone che incontro. Credo nell’empatia e nel potere della determinazione: la mia testardaggine incallita è rinomata e - guarda caso - il mio motto è “mai arrendersi. Le cose belle richiedono tempo”. Porto gli occhiali, che sono la mia estensione sul mondo e vivo tra ricci e capricci. Sono Social Media Manger In Wellnet, dove mi occupo di Social e sviluppo Piani Strategici ed Operativi per i clienti, su differenti piattaforme. In poche parole? Trasformo le loro richieste in parole ed immagini da ricordare. A LaVoce, invece, mi occupo della prima pagina scrivendo di politica, economia, attualità e scienza."

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