Politica

E QUESTO SAREBBE UN GOVERNO POLITICO?!

Quasi il 50% di tecnici ed un solo lampo di acume: Salvini agli Interni, sempre che lo facciano lavorare

Ordunque, Presidente del Consiglio: Giuseppe Conte; Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio: Giancarlo Giorgetti; Ministro dell’Economia: Giovanni Tria; Ministro degli Esteri: Enzo Moavero Milanesi; Ministro degli Interni: Matteo Salvini (vicepremier); Ministro dello Sviluppo Economico e Lavoro: Luigi Di Maio (vicepremier); Ministro ai Rapporti con il Parlamento: Riccardo Fraccaro; Ministro degli Affari Europei: Paolo Savona; Ministro della Difesa: Elisabetta Trenta; Ministro della Giustizia: Alfonso Bonafede; Ministro della Pubblica Amministrazione: Giulia Bongiorno; Ministro della Salute: Giulia Grillo; Ministro degli Affari Regionali: Erika Stefani; Ministro del Sud: Barbara Lezzi; Ministro dell’Ambiente: Sergio Costa; Ministro ai Disabili e alla Famiglia: Lorenzo Fontana; Ministro dell’Agricoltura e del Turismo: Gian Marco Centinaio; Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture: Danilo Toninelli; Ministro dell’Istruzione: Marco Bussetti; Ministro dei Beni Culturali: Alberto Bonisoli.

Dopo lunga e penosa malattia, questo è il governo Conte. Ai più attenti non sarà sfuggito che su questa nutrita schiera di ministri del neonato Esecutivo, ben 7 su 18 non sono eletti ma tecnici: praticamente quasi il 50%. Sicuramente, voglio sperare, assolutamente competenti nella loro materia, ma pur sempre tecnici. Quindi, governo politico di che?!

Nella nebbia di tanti illustri incogniti ai più, l’unica scelta che brilla per acume politico è quella di Matteo Salvini al Ministero degli Interni, sempre che lo lascino lavorare per poter ripristinare la legalità in un Paese ammorbato da clandestini. Soggetti che non hanno alcuna ragione di essere qui, se non quella di far lavorare la macchina della Giustizia a spese degli italiani, incassando decreti di espulsione dei quali se ne ridono bellamente, almeno sino ad ora.

Le premesse, per quanto migliori del nulla assoluto che ha attanagliato quasi 90 giorni di vita del Paese, non sono certo delle migliori. Ci sono tutte le condizioni per tirare a campare il più possibile, ma da qui a parlare di un governo che lascerà un segno nella storia della democrazia italiana, ce ne passa.

Le figure che avrebbero potuto essere più incisive come Paolo Savona all’Economia e Giulia Bongiorno alla Giustizia, sono state messe in condizione di non nuocere per far contenti Mattarella ed i pentastellati. Il primo, parcheggiato agli Affari Europei, senza portafoglio e la seconda, alla Pubblica Amministrazione. Se ne sentiremo parlare un paio di volte da qui alle prossime elezioni, presumibili in primavera 2019, sarà già troppo. Per il Dicastero dell’Economia, la presenza del leghista Giorgetti rassicura, ma il pentastellato buonista Bonafede alla Giustizia, non può che suscitare qualche nota di preoccupazione.

C’è da chiedersi se fosse il caso di tenere sulla graticola il popolo italiano, per ottenere un risultato di questo genere, dopo quasi tre mesi dal voto di marzo. Ma il tempo è galantuomo e saprà dare risposte adeguate.

In bocca al lupo all’Italia e agli italiani.

Antonio Marino

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo

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