Cronaca

ESCLUSIVA: un volontario della Croce Rossa, positivo al Covid-19 si racconta a La Voce

“Tamponi in Lombardia solo ai sanitari, il sistema non funziona”

Matteo è un volontario della Croce Rossa. Tutti i giorni, dopo essersi alzato, porta la spesa e i farmaci a costo zero ai cittadini di Milano e Lissone che non possono permettersi i beni di prima necessità. Il 20 Marzo si ammala: febbre, tosse, senso di stanchezza pronunciato. Allora Matteo fa un tampone, la diagnosi: positivo al Covid-19. Al quotidiano La Voce, Matteo, che è anche responsabile della cooperativa sociale di ambulanze di Lissone “Rescue Assistance”, si racconta e parla della capitale economica dell’Italia, Milano, come di una città piegata dal Coronavirus, nonché la prima ad affrontare il contagio.

Matteo, mi può raccontare cos’è successo dopo la diagnosi che l’ha visto positivo al Coronavirus?

Dopo il tampone, mi sembrava tutto surreale. Ho cominciato a ripercorrere tutti i miei spostamenti, per capire in che modo l’avessi preso. Penso sia stato portando la spesa come volontario porta a porta o magari toccando qualche carrello non bene igienizzato. Intanto avevo una febbre strana e una tosse fastidiosa, diversa.

Vi hanno fornito i mezzi adeguati per difendervi dal Covid-19?

Le mascherine che ci sono arrivate non andavano bene per le nostre mansioni. Se prima della pandemia ci avevano sempre fornito le mascherine chirurgiche, in quest’emergenza avremmo avuto bisogno di mascherine adeguate, come le FFp2 o FFp3. Ci sono arrivate delle mascherine stile “pannolini per bambini”.

Quindi lei sostiene che le mascherine non fossero idonee per proteggervi. Mi dica: adesso come sta?

Attualmente sono ancora positivo. Sono a casa con moglie e bambini a cui non è stato fatto alcun tampone, anche se per fortuna non presentano sintomi.

Per quale motivo pensa che non gli abbiano fatto il tampone?

Perché qui in Lombardia il tampone lo fanno solo ai sanitari. Se non fossi stato sanitario nessuno mi avrebbe fatto il tampone. E poi è successa anche un’altra cosa che mi ha fatto dubitare della sanità…

Cosa intende?

Nonostante mi fossi ammalato il 20 Marzo, solo il 22 Aprile mi è stato detto di rimanere a casa in isolamento. Eppure mi sono sentito, per monitorare la situazione, tutti i giorni con chi di dovere. Quindi secondo me c’è qualcosa che non va nel sistema.

Carlotta Casolaro

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Redazione La Voce

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