Non esiste “Brexit” per il calcio britannico; dopo Liverpool e Tottenham, che il 1° giugno prossimo si contenderanno l’ambita Champions League, anche la finale della seconda competizione continentale parla esclusivamente inglese, con Chelsea e Arsenal che il 29 maggio a Baku si incroceranno in un prestigioso derby londinese, che metterà in palio l’Europa League.
A “Stamford Bridge”, Chelsea ed Eintracht Francoforte replicano l’1-1 di sette giorni fa in un confronto vibrante, il cui equilibrio persiste anche nei tempi supplementari, prima che gli uomini di Sarri prevalgano per 4-3 nei tiri dal dischetto. Botta e risposta fin dalle prime battute; lo schiaffo al volo di Da Costa esalta Kepa, che a mano aperta toglie il pallone dall’incrocio, mentre dall’altra parte l’ottima girata di Giroud consente a Trapp di esibirsi in un intervento all’altezza. Poco prima della mezz’ora Hazard illumina per Loftus-Cheek, chirurgico con un rasoterra a giro su cui l’estremo difensore tedesco non può nulla; 1-0 Chelsea. In apertura di ripresa però l’Eintracht risorge con Jovic che, ben servito da Gacinovic, approfitta di un’amnesia difensiva della retroguardia dei “Blues” per insaccare l’1-1. Ancora Gacinovic, poi, saggia i pugni di Kepa, ben imitato successivamente dal collega Trapp, che si allunga sulla botta da fuori di Zappacosta.
Nel corso dei supplementari la porta del Chelsea sembra stregata; Haller infatti viene fermato due volte sulla linea da David Luiz prima e da Zappacosta poi, con l’ex terzino di Atalanta e Torino che di lì a breve sollecita nuovamente i guantoni di Trapp, pronto ad alzare sulla traversa il suo tiro dalla distanza. Nella lotteria dei calci di rigore Haller, Barkley e Jovic non sbagliano; Azpilicueta invece esegue debolmente e Trapp fa sognare i tedeschi. De Guzman e Jorginho calciano con precisione, mentre il tiro di Hinteregger rimane incastonato tra le ginocchia di Kepa; con il risultato di nuovo in parità, David Luiz resta freddo, mentre Paciencia incoccia nuovamente nell’opposizione di Kepa. Il rigore decisivo è affidato ai piedi di Hazard che realizza con disinvoltura regalando al Chelsea e a Maurizio Sarri la finale di Baku.
Dopo il successo dell’andata, l’Arsenal si conferma anche al “Mestalla” prevalendo per 4-2 su un orgoglioso Valencia. Gli spagnoli sognano all’11° quando Gameiro firma l’1-0 sul suggerimento di Rodrigo; sei minuti dopo, però, Aubameyang ripristina la parità, liberato da Lacazette, che successivamente scrosta il palo da fuori. Al 50° l’attaccante francese si dimostra implacabile quando in girata inventa il 2-1 che mette i “Gunners” con un piede sull’aereo per Baku; al 58° Gameiro cerca però di tenere in vita gli spagnoli siglando il rocambolesco pareggio, che in verità per gli spagnoli rappresenta il canto del cigno. Al 69°, infatti, Aubameyang irrompe su un traversone di Maitland-Niles e piazza il 3-2; al minuto 88, infine, il centravanti gabonese si ripete, inchiodando sotto la traversa l’invito di Mkhitaryan per il 4-2 che mette in cassaforte la finale.
Gigi Bria