Politica

FASE 2: GOVERNO E REGIONI AL LAVORO PER ANTICIPARE LE APERTURE

Almeno per quanto riguarda alcune Regioni italiane, dove l’epidemia di coronavirus pare aver allentato la sua morsa, non si esclude di poter arrivare a riaprire in anticipo le attività oggi chiuse, rispetto al cronoprogramma previsto dall’ultimo DPCM.

Il Governatore dell’Emilia Romagna, Bonaccini ha dichiarato: “Se tutto andrà come ci auguriamo, i tempi previsti, ad esempio il 1 giugno per bar, ristoranti, parrucchieri, estetisti, potranno essere anticipati”.

Sulla stessa linea il presidente del Veneto, Luca Zaia. “Stiamo lavorando con il governo sull’ipotesi di poter avere un anticipo sulle riaperture rispetto alla data del 18 maggio”, ha affermato. “Potrebbe essere l’occasione di dare competenze in maniera differenziata alle Regioni sui propri territori. Se siamo responsabili della salute dei cittadini, è altrettanto vero che il presidente di una Regione possa decidere se aprire. Tutti abbiamo coscienza della messa in sicurezza, ma quando un operatore ha la protezione e il cliente ha la protezione siamo convinti che sia più che sufficiente a garantire la salute di entrambi”.

“Questo – ha detto ancora Zaia – è un ragionamento che stiamo facendo. Siamo anche convinti di un fatto, che potrebbe essere l’occasione, e ho visto che il ministro Boccia ha fatto un’apertura in questo senso, di dare competenze in maniera differenziata”. Zaia è convinto che “ci vuole buonsenso in un Paese che è l’Ufficio complicazione affari semplici. Io spero che si possa portare a casa l’obiettivo di avere le Regioni delegate a decidere nei propri territori. Non voglio parlare ancora di autonomia, però è anche questa una forma di autonomia che potrebbe essere utile, visto e considerato che abbiamo capito che le diverse Regioni hanno avuto diversi risultati e diversi servizi erogati per la tutela della salute, l’una dall’altra. Ogni Regione ha la sua storia sanitaria, ha le sue scelte sanitarie, per cui penso che questo sia importante ricordarlo”.

“Dal 10 aprile abbiamo i dati epidemiologici in caloSappiamo che bisogna mantenere la guardia alta, però è pur vero che ci sono categorie come parrucchieri, acconciatori, estetiste e negozianti ancora chiusi. Noi non possiamo aprirle, non c’è base giuridica, se lo facessimo l’ordinanza durerebbe come una stella cadente, e lo dice uno che ha avuto il coraggio di fare scelte controcorrente. Dall’altro c’è anche da dire che si rischia di mettere nei guai le persone”.

Antonio Marino

Foto: ANSA

Mostra Altro

Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo
Pulsante per tornare all'inizio