Storia

I Della Torre a Milano: la sconfitta sul campo e la fine del periodo comunale

La storia del casato che cedette il passo ai Visconti; ha inizio la Signoria milanese

Parlando della signoria di Milano vengono subito in mente le famiglie dei Visconti e degli Sforza che, prima l’una poi l’altra, hanno guidato la più importante città della Lombardia durante le epoche medievale e rinascimentale. Ma prima dei Visconti chi governava Milano? Vi era qualche altra famiglia il cui nome è sconosciuto ai più? La risposta è che effettivamente i Visconti sono divenuti signori di Milano strappandone militarmente il dominio ai loro predecessori, ossia alla famiglia dei Della Torre (o Torriani), che ora andremo a conoscere.

Quella dei Della Torre era una potentissima famiglia Lombarda di parte guelfa, con antiche origini franche e, sembrerebbe, discendenti di Carlo Magno; uno di essi, tale “Martino il Gigante”, partecipò alla Seconda Crociata trovandovi la morte nel 1148. Suo nipote Pagano, signore delle terre della Valsassina, diede rifugio ai resti dell’esercito milanese battuto da Federico II alla battaglia di Cortenuova (28 novembre 1237), con la quale il discendente del Barbarossa si prese la rivincita per la sconfitta subita dal suo avo a Legnano (29 maggio 1176); il gesto fece guadagnare ai Della Torre la benevolenza della cittadinanza milanese, scontenta del governo cittadino, tanto che nel 1240 a Pagano Della Torre venne offerta la carica di Capitano del Popolo (figura che si poneva al vertice dell’istituzione del comunale medievale), il che a quel tempo voleva dire dominare anche i territori di Monza, Como, Lecco, Bergamo, Lodi, Novara, Varese e Vercelli. Pagano e i suoi successori modernizzarono la città investendo in importanti opere pubbliche, particolarmente nel periodo di Napoleone della Torre, detto Napo; e sarà questi l’iniziatore della lunga lotta che vedrà i Della Torre lottare contro i Visconti per la supremazia su Milano.

In particolare, fu la nomina di Ottone Visconti ad Arcivescovo della città Lombarda nel 1262 a dare inizio alla disputa, dato che i Della Torre avrebbero voluto che a quella ambita carica venisse designato il Vescovo di Como Raimondo Della Torre, ovviamente membro del casato; il motivo per cui quell’importante carica fosse tanto ambita è presto detto: essere nominato Arcivescovo di Milano voleva dire avere il controllo dei cospicui beni ecclesiastici della città. Comunque i Della Torre non digerirono la cocente delusione, fecero passare il Visconti per eretico accusandolo di essere seguace dei Catari, ne disconobbero la nomina, e la lotta ebbe inizio.

Veniamo quindi allo scontro decisivo tra le due famiglie, ossia la battaglia che ebbe luogo in quel di Desio il 21 di gennaio dell’anno 1277, culmine di una lunga contesa.

La cittadina brianzola, possedimento dei Della Torre, aveva una notevole importanza strategica dato che vi convergevano le strade provenienti da Como, Erba e Lecco, per cui il possesso delle sue fortificazioni giustificava l’avanzata delle forze milanesi (ovvero quelle dei Della Torre) in quella direzione, e di li verso la nemica Como. Del resto, anche un attacco delle forze dei Visconti lungo quella direttrice era tatticamente prevedibile: le colline e i fitti boschi della Brianza impedivano un uso efficace della potente cavalleria pesante di cui disponevano i Della Torre, dando quindi alle forze viscontee maggiori possibilità di vittoria.

I milanesi giunsero a Desio il 20 gennaio con un’avanguardia di 500 cavalieri, ai quali era previsto si unissero altri 500, oltre alla fanteria già in marcia; a breve le forze dei Della Torre sarebbero state in condizione di sbaragliare l’esercito nemico e concludere vittoriosamente la guerra prendendo Como. L’esercito visconteo, giunto presso la vicina Seregno, contava 1.200 uomini tra fanti ed arcieri, ma era privo di cavalleria. Se i rinforzi milanesi fossero giunti a Desio per unirsi alle avanguardie sarebbe stata per i Visconti sconfitta sicura, ma se questi fossero riusciti ad attaccare le ancora esigue forze milanesi avrebbero inferto ai Della torre una pesante sconfitta.

A decidere le sorti della lotta furono i cittadini di Desio: nella notte tra il 20 ed il 21 gennaio questi tradirono i Della Torre, la cui politica fiscale oppressiva aveva creato nei loro possedimenti un forte malcontento, ed aprirono le porte della fortezza alle truppe viscontee, le quali all’alba del 21 attaccarono di sorpresa le esigue forze nemiche conseguendo una vittoria schiacciante.

In realtà l’evento bellico in se stesso non sarebbe stato determinante al punto di causare la sconfitta e la conseguente caduta dei Della Torre, se non fosse stato per la cattura di Napo: con il capo del casato rivale sconfitto e catturato (fu poi rinchiuso nel castello di Baradello presso Como, dove morì nell’agosto 1278), i Visconti ebbero la via spianata per Milano, dando inizio alla quella Signoria Viscontea che dominerà la città lombarda fino al 1447, anno in cui il testimone passerà agli Sforza.

Marco Ammendola

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo
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