Politica

IL MOVIMENTO CINQUE STELLE VUOL TOGLIERE I FINANZIAMENTI AI GIORNALI

Terzoni: "E' ora che l'informazione diventi di qualità"

Che il Movimento Cinque Stelle non abbia rapporti idilliaci con la stampa, non è mistero per nessuno. In ben più d’un’occasione, Beppe Grillo non aveva risparmiato parole dure, al limite del buon gusto nei confronti dei giornalisti: “Vi mangerei solo per potervi vomitare”, aveva affermato tempo fa, rivolgendosi ad alcuni reporter.

Ora che il Movimento è alla guida del Paese, potrà dare libero sfogo ad uno dei suoi più grandi desideri: colpire gli organi d’informazione togliendo il finanziamento pubblico. Che qualcosa fosse nell’aria lo si era capito l’altro giorno da alcune affermazioni del Ministro del Lavoro e Vicepremier, Luigi Di Maio quando, parlando dell’informazione, aveva affermato: “L’operazione di discredito verso questo Governo continua senza sosta” e “gli editori dei giornali hanno le mani in pasta ovunque nelle concessioni di Stato: autostrade, telecomunicazioni, energia, acqua”. Per questo bisogna fare una legge per garantire che gli editori siano puri e i giornalisti liberi di fare inchieste su tutte le magagne degli imprenditori”.

Ieri, la parlamentare Patrizia Terzoni è ufficialmente uscita allo scoperto: “Lo diciamo da sempre, è ora che l’informazione diventi di qualità, e che quindi i giornali vendano e sopravvivano per merito, non per i finanziamenti pubblici. Nella legge di bilancio toglieremo anche questi, ottenendo due risultati: più risorse per gli italiani, e meno informazione spazzatura”.

La storia di questo ed altri Paesi insegna che quando si colpisce la libertà d’informazione nella misura in cui intenderebbe fare il Movimento Cinque Stelle, sinistri scricchiolii cominciano a sentirsi nelle fondamenta della democrazia.

Generalizzare non è mai una mossa intelligente. Se ci si sente offesi da un organo di stampa, esistono le aule di Giustizia nelle quali chiedere conto e ragione della malefatta. Criminalizzare un’intero comparto non è granché democratico.

Il Movimento Cinque Stelle è lo stesso Partito la cui rappresentanza europea ha votato ieri l’Articolo 7 contro l’Ungheria, ritenendo il leader Viktor Orban “colpevole” di aver violato lo stato di diritto e quindi, l’impianto democratico del Paese. E’ giusto ricordare che una democrazia si regge anche sulla libertà d’espressione, sancita in Italia dall’Artcolo 21 della Costituzione.

E’ piuttosto squallido il fatto che, non potendo chiudere i giornali senza violare la Carta costituzionale, ci si riduca al mezzuccio di colpirli nelle risorse economiche, in un momento dove la gran parte degli editori faticano a mettere insieme i centesimi per fare l’euro.

Molte testate giornalistiche, la gran parte, non hanno “santi in Paradiso” e questo le mette a rischio chiusura. La prima conseguenza è quella di alimentare la già nutrita schiera di disoccupati. Ma forse a questo, il Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico non ha pensato…

Antonio Marino

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo
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