Politica

COPYRIGHT: SCONTRO DI MAIO – TAJANI

Il Ministro: "Censura del web". Il presidente del PE: "Analfabeta della democrazia"

Il voto favorevole del Parlamento Europeo sulla direttiva relativa al copyright nel mercato digitale, ha aperto un nuovo fronte polemico nella politica. Attori del contenzioso, il Ministro del Lavoro e Vicepremier, Luigi DI Maio ed il presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani.

L’esito del voto di Strasburgo ha mandato Di Maio su tutte le furie. Il Ministro ha così commentato: “Una vergogna tutta Europea: il Parlamento Ue ha introdotto la censura dei contenuti degli utenti su Internet. Stiamo entrando ufficialmente in uno scenario da Grande Fratello di Orwell”. Di Maio ha anticipato che il Movimento Cinque Stelle è pronto a procurar battaglia contro il provvedimento,  “nei negoziati tra i governi, in Parlamento europeo e nella Commissione Europea”. Il Ministro si è detto sicuro del fatto che “alla prossima votazione in aula, la direttiva sarà nuovamente bocciata”.

Di Maio ha poi proseguito: “Rispetto all’ultimo voto di Strasburgo, in cui non fu dato il via libera al testo finale, le lobby hanno avuto il tempo di lavorare e influenzare gli europarlamentari, i quali hanno deciso di ricredersi. D’ora in poi, secondo l’Europa, i tuoi contenuti sui social potrebbero essere pubblici solo se superano il vaglio dei supercensori. Con la scusa di questa riforma del copyright, il Parlamento europeo ha di fatto legalizzato la censura preventiva. Oltre all’introduzione della cosiddetta e folle “link tax”, la cosa più grave è l’introduzione di questo meccanismo di filtraggio preventivo dei contenuti caricati dagli utenti”.

“Per me è inammissibile – ha rimarcato il Vicepremier -. La rete deve essere mantenuta libera e indipendente ed è un’infrastruttura fondamentale per il sistema Italia e per la stessa Unione Europea”. “Sara’ un piacere vedere, dopo le prossime elezioni europee, una classe dirigente comunitaria interamente rinnovata che non si sognerà nemmeno di far passare porcherie del genere. Un messaggio per le lobby: questi sono gli ultimi vostri colpi di coda, nel 2019 i cittadini vi spazzeranno via”, ha concluso Di Maio.

Le parole del Ministro italiano hanno ricevuto l’immediata replica del presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani che nulla ha risparmiato all’indirizzo del Vicepremier, definendo le sue dichiarazioni come “infamanti”. Tajani ha chiesto espressamente al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, di prendere le distanze dalle parole di Di Maio, “contro il Parlamento europeo. Minacciare l’unica istituzione UE direttamente eletta dai cittadini – ha aggiunto il presidente del PE – è da analfabeti della democrazia”.

Antonio Marino

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo
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