La "Sophia"

Il profumo che conduce a una riscoperta di Sé

Quale è il tuo profumo e dunque la tua essenza?

Oggi voglio condividere con voi un incontro meraviglioso con un maestro della natura che mi ha ispirato a scrivere questo articolo per voi e in suo onore.

In questi giorni ho notato un cespuglio davanti casa che mi ha subito attratta particolarmente appena l’ho intravisto. Il cespuglio era una “Conifera” appartenente alla famiglia “Cupressaceae”. 

Avvicinandomi ho subito percepito che volesse comunicarmi qualcosa.
Ricordo infatti che quando ci sentiamo particolarmente attratti da qualcuno o da una situazione significa sempre che riserva un messaggio speciale per noi.

Il cespuglio era bellissimo, aveva un colore verde scuro che simboleggiava profondità e un profumo che mi era molto famigliare. 

Ho chiesto dunque allo spirito del cespuglio se mi avesse donato uno dei suoi ramicelli: il primo che avevo scelto sentivo che non potevo prenderlo, il secondo mentre lo stavo staccando mi ha lasciato una delle sue spine e il terzo idem. Il messaggio era molto chiaro, lui mi avrebbe donato uno dei suoi ramicelli ma non sarebbe stato così facile in quanto il messaggio che questo ramicello mi avrebbe portato sarebbe stato molto importante. 

Dopo un po’ di tentativi e percezioni trovai finalmente il mio ramicello. Ringraziai il cespuglio e tornai in casa. 

Da allora ho tenuto in mano per un po’ il pezzo che mi aveva donato.

Mentre lo stavo annusando ed entrando in contatto con il suo profumo mi sono accorta di una cosa molto profonda: il punto che stavo annusando da un po’ aveva smesso di profumare. Quando ho spostato il mio naso in un altro punto del ramicello sentivo nuovamente il profumo e dopo un po’ spariva anche lì e così via. Notai che finché un fiore o un ramo sono attaccati alla pianta non perdono il loro odore. Quando ci avviciniamo infatti a una pianta è possibile sentire il suo profumo per molto tempo senza che esso svanisca. 

Vi racconto questa storia perché essa ha suscitato in me una riflessione che credo che dovremmo tutti prendere in considerazione ovvero l’importanza del nostro profumo.

Conosciamo bene il nostro profumo? 

Oggi va molto di moda riempirsi di profumi che si allontanano dalle reali e uniche fragranze della natura. La base dei profumi moderni proviene sicuramente dalla natura in quanto ogni nostro prodotto proviene da essa ma viene successivamente modificata e preparata perché sia socialmente accettata. 

Ma cosa significa socialmente accettata? Che cosa accettiamo in realtà? 

Se riflettiamo un momento sulle fragranze che troviamo in commercio possiamo comprendere che si tratta spesso di fragranze forti in grado di coprire decisamente altri odori, come ad esempio il nostro stesso odore. 

Ciò che accettiamo quindi è di non avere più un profumo.

Ma cosa significa non riconoscere il proprio profumo?

Quando rifiutiamo il nostro profumo originario stiamo rifiutando un immenso dialogo con noi stessi. 

In base a come odoriamo possiamo comprendere come stiamo. Il nostro naso è, infatti, capace di riconoscere un odore sano da uno malsano e per questo il nostro profumo ci comunica una parte profonda di noi e indispensabile per procedere armoniosamente nella nostra evoluzione.

Il fatto di modificare lo stato naturale del profumo mi fa riflettere anche sul fatto che spesso questo è frutto di un difficile rapporto che si ha con la natura. 

Mostra quanto è difficile per noi concepire la sua grandezza e la sua maestosità. 

Non vogliamo accettare facilmente che ciò che ci dona il più delle volte è già sufficiente.

La maggior parte delle volte l’umano crede di essere intelligente senza rendersi conto che spesso ciò che crea è volto ad ottenere solamente una qualità di gran lunga inferiore alla natura e un facile profitto. Ogni guadagno però deve essere meritato e dunque portare un aiuto agli altri.

Quale aiuto portano realmente i profumi artificiali? 

C’è un ulteriore aspetto però che sottovalutiamo ed è il motivo per cui crediamo di non avere una fragranza già dentro di noi. 

Il ramicello che mi è stato donato dal cespuglio ad un certo punto ha perso il suo profumo. In realtà però non ha perso il suo profumo ma lo ha donato (in quel caso a me).

Il suo profumo resta alla pianta finché non lo stacchiamo. Quando prendiamo un pezzo di una pianta invece svanisce dopo un po’ per entrare dentro di noi, dentro la casa ecc. per donarci attraverso i profumo una parte profonda di essa. 

Possiamo dire che una pianta insegna attraverso il suo profumo. 

E’ anche per questo motivo che gli oli essenziali sono così efficaci anche a livello emozionale, in quanto le varie fragranze provenienti da piante diverse sono ognuna portatore di un messaggio.

Come dicevo però, anche noi abbiamo un profumo che siamo capaci di donare agli altri. Il nostro profumo più intimo è anche quello con cui siamo meno a contatto perché spesso coperto da fragranze modificate da noi. 

Perché però ci ricopriamo di profumi rielaborati? 

Non è solo una questione di odore e di reputare quindi il proprio odore spiacevole. 

E’ anche perché l’atto di  “donare” implica una forte responsabilità. Quando doniamo ci stiamo assumendo la responsabilità di portare un messaggio o addirittura un cambiamento a qualcuno.

Il nostro profumo è portatore della nostra vita intima e interiore. Se qualcuno nota il nostro profumo naturale significa che è entrato in contatto con la nostra interiorità e che ci sta quindi sentendo e riconoscendo. 

Gli animali infatti non a caso si annusano a vicenda per comprendere chi hanno di fronte perché dentro ogni odore possiamo trovare l’Anima. 

Con questo non voglio dire di non utilizzare profumi oltre al proprio. Sicuramente potremmo fare a meno però delle fragranze artificiali che hanno perso la loro anima e non ci comunicano più niente di profondo; che non servono alla nostra evoluzione se non per coprire le nostra insicurezze e incapacità di studiare la nostra vita.

I profumi naturali (quali unguenti o profumi di oli essenziali) dovrebbero essere utilizzate con cautela, senza coprire ciò che siamo dentro e non ogni giorno ma quando abbiamo bisogno di sentire il profumo di una determinata pianta ed essere in contatto con lei.

Ogni fragranza proviene da uno spirito della natura che ci insegna, sblocca, ci aiuta o ci apre. All’Essere umano però non piace l’idea di essere un allievo della natura e toglie dunque ad essa l’opportunità di essere il dono più grande che abbiamo.

Non togliamo il dono alla natura per mancanza di intimità con noi stessi.

Se disprezziamo il nostro stesso profumo significa che siamo in grado di riconoscere che c’è qualcosa di stagno e malsano dentro di noi. 

Lavoriamo sul nostro profumo e scopriamo cosa di profondo ci rivela di noi stessi. 

Ci potremmo a quel punto stupire di chi siamo veramente. 

Sophia Molitor  

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