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Il rituale: la nostra esperienza quotidiana

Un’espressione consapevole dei nostri obbiettivi e sogni

Oggi voglio parlarvi del rituale e di come esso oltre ad essere una profonda esperienza energetico-spirituale possa essere anche un determinato momento durante la giornata in cui ci ricordiamo di focalizzare una particolare energia per raggiungere i nostri obbiettivi.

Qualche giorno fa ho letto su un libro come il popolo dei Nativi Americani praticava i rituali attraverso l’utilizzo di piante sacre. Durante i rituali veniva celebrato un momento di unione e appartenenza, ricordando così costantemente la meraviglia della propria anima. I Nativi Americani, vivendo a stretto con la terra e in condivisione con le piante e gli animali, impararono a riconoscere e sperimentare le proprietà di ogni singola pianta. Per questo popolo l’atto di bruciare l’incenso di piante veniva fatto con un determinato intento spirituale e dunque per un obbiettivo di valore. Inoltre la fragranza del fumo sacro era volto a ridare la forma spirituale e la sua essenza alle cose materiali e dunque anche al corpo umano.
Conosciamo quindi il rituale soprattutto come forma di preghiera, espressione dello spirito e connessione con il divino.

Oggi viviamo in circostanze piuttosto movimentate. Determinate abitudini e schemi portano a considerare il presente solo in funzione di un futuro; si studia per un futuro e si lavora per un futuro. Questo atteggiamento fa sì che mentre facciamo le cose pensiamo già a ciò che dobbiamo fare dopo, ci allontana dalle emozioni, dal cuore, dalla forma energetica di tutte le cose e dalla propria profondità. In questa nuova era una forma di rituale come quella dei Nativi Americani non viene infatti considerata e anzi viene soltanto ricondotta a persone dette “spirituali”o “credenti”, ai momenti meditativi e ai posti sperduti in natura. Dove è però l’evoluzione consapevole se si crede che un rituale sia un evento solamente astratto? E se non si comprende che il rituale prende forma nel momento in cui portiamo la consapevolezza nelle nostre azioni?
Ciò che voglio dire è che il rituale è una forma energetica che parte dentro di noi e che ci permette di indirizzare i nostri intenti e realizzare i nostri sogni. Il rituale può essere ogni momento della giornata: il momento del mangiare, il momento della doccia, il momento del risveglio mattutino, il momento in cui ci prendiamo del tempo per noi stessi prima di affrontare una situazione. Credo che ciò che rende le nostre azioni dei rituali sia il nostro intento puro, ovvero quando mettiamo il cuore nelle nostre azioni. In questo modo mandiamo un’energia d’amore, positiva e vera verso ciò che intendiamo fare e diventiamo meritevoli di poter ricevere gratificazioni sia materiali che sottili.

Per far questo, ad esempio, possono aiutarci le fragranze che tolgono le limitazioni energetiche e ci permettono di affrontare la nostra vita con una nuova energia. Attraverso la loro purezza possono purificare ambienti e noi stessi affinchè possiamo riconoscere nuovamente la profondità e la vera forma di noi stessi e delle cose. Una pianta a me molto a cuore è la salvia; essa attraverso le sue proprietà calmanti, purificatorie e antinfiammatorie può essere utilizzata per ripulire noi stessi, la propria casa e gli oggetti. In molte tradizioni questa pianta veniva utilizzata prima di ogni rituale o cerimonia per togliere qualsiasi limitazione mentale e creare una buona disposizione d’animo. La salvia, inoltre, viene utilizzata come tonico e antisettico in medicina; con essa troviamo anche il salice che è da sempre utilizzato nei rituali Indiani e come rinfrescante e calmante in medicina. Più del quaranta percento dei prodotti farmaceutici in commercio deriva, originariamente, da composti che facevano parte dell’erboristeria nativo americana. Dovremmo per questo riflettere se togliamo la purezza delle proprietà delle piante per lo stesso motivo per cui togliamo i significati profondi dei momenti della nostra vita.

Credo che dovremmo esercitarci a rendere la nostra vita più sacra e un po’ meno materialista. Cominciamo a colorare le nostre case e i luoghi in cui passiamo maggior tempo nuovamente di vita, con oggetti sacri, pietre, acchiappasogni, fragranze pure e immagini che ricordano il vero valore. Rendiamo noi stessi più recettivi alla verità indossando ad esempio gioielli energetici il cui utilizzo non è solo per fini estetici ma soprattutto per sostenerci e per risvegliare la bellezza dentro di noi.

Rendendo noi stessi più consapevoli della forma energetica di tutte le cose cominciamo a vivere nuovamente il rituale dentro di noi e a portarlo in più attimi possibili della nostra vita.

Iniziamo quindi a rendere la nostra forma ordinaria una forma nuovamente straordinaria. 

Sophia Molitor

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