La "Sophia"

Il sogno, un linguaggio di consapevolezza

Evolvere attraverso il sogno e ascoltare il linguaggio dell’anima

In questi giorni riflettevo sui sogni e su come essi siano in grado di comunicarci attraverso un linguaggio simbolico,  sottile e profondo il messaggio proveniente dalla nostra anima.

Il sogno è un’esperienza di crescita molto importante che ci permette di riportare l’esperienza vissuta nel sogno anche nella nostra vita e agire in modo più consapevole. Questo perché nel sogno siamo noi senza le limitazioni fisiche, mentali, societari e politiche. Possiamo osservare noi stessi e la nostra vita attraverso la profondità del nostro cuore e proprio perché privi di ogni confine vedere le nostre limitazioni, paure e il nostro valore.

Immaginiamo cosa sarebbe possibile se lasciassimo entrare l’esperienza dei nostri sogni nella nostra quotidianità e se riuscissimo a vedere la grandezza della nostra vita e del mondo privi di limitazioni.

Per poter comprendere il linguaggio profondo attraverso il quale il sogno ci mostra tutto questo occorre diventare consapevoli innanzitutto del fatto che siamo molto di più rispetto a ciò che crediamo possibile. Nel sogno le possibilità sono infinite e questo significa che la nostra anima, ovvero una parte di noi, è infinita.

Spesso accade che si ha difficoltà nel riconoscersi durante il sogno e al risveglio si ricordano soltanto immagini privi di collegamento, situazioni estranee che parlano attraverso immagini, simboli e un linguaggio energetico.  Questo perché durante la fase del sogno il nostro corpo rimane nel letto mentre i nostri corpi sottili ed energetici viaggiano. Al risveglio i nostri corpi energetici riportano l’esperienza vissuta all’interno del nostro corpo fisico che tenta di comprendere attraverso la mente. Il nostro corpo fisico e la mente utilizzano però un linguaggio più limitato rispetto a quello energetico.  Per comprendere il messaggio occorre quindi conoscere un linguaggio diverso da quello della mente, occorre ri-cordarsi del nostro linguaggio originario proveniente dalla parte più profonda dentro di noi.

Quando cominciamo a ricordarci del linguaggio della nostra anima cominciamo a comprendere chi siamo e arriviamo a parlare un’unica lingua nel proprio essere. Dal corpo fisico al corpo energetico, dalla mente al cuore.
Parlare attraverso lo stesso linguaggio ci permette di comprendere al risveglio in modo immediato ciò che abbiamo vissuto; di comprendere i punti su cui dobbiamo lavorare, le parti che dobbiamo sbloccare per evolvere in una maggiore consapevolezza. Dopo di che saremo noi stessi in quanto esseri consapevoli a dirigere i nostri sogni, ad uscire ed entrare quando ne abbiamo bisogno e a fare ciò che nella massima profondità e consapevolezza sentiamo di fare.

Certe volte si ha forse difficoltà a ricordare il sogno e a comprenderlo perché le abitudini e gli schemi ci hanno allontanato dal proprio linguaggio e da noi stessi. Quando oggi agiamo in funzione della nostra anima e non per un interesse materiale, per dovere, per paura, per reputazione? Chiediamoci perché si crede di essere soltanto un corpo, una mente e una psiche e perché si nega la propria esistenza e la propria fonte di provenienza.
Dovremmo riflettere se siamo forse noi stessi a non voler sentire la nostra anima e a non voler comprendere il suo linguaggio.

Scrivere su un pezzo di carta il sogno al risveglio mostra la volontà di ristabilire un legame con la propria anima e dunque con se stessi. Raccontare il sogno a qualcuno significa assumersi la responsabilità di voler tornare ad essere chi siamo. Riuscire a interpretare il proprio sogno e a cogliere il suo messaggio significa conoscersi nella profondità d’animo e ricordarsi della propria verità

Sophia Molitor

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