Economia

ILVA. DI MAIO: “UN DELITTO PERFETTO”

Il Ministro del Lavoro: "Mittal è sempre stata in buona fede, il precedente governo ha creato una gara piena di vizi"

E’ ancora aperta la questione legata alla gara per l’aggiudicazione dell’ILVA per la quale l’Avvocatura di Stato ha dato parere negativo, ritenendo che c’è stato un eccesso di potere, “un cattivo esercizio dello stesso, non essendo stato tutelato il bene comune e il pubblico interesse a causa della negata possibilità di effettuare rilanci per migliorare l’offerta”. Il Ministro del Lavoro e Vicepremier, Luigi Di Maio ne ha parlato ieri in conferenza stampa, non risparmiando stilettate al precedente Esecutivo che aveva gestito il bando.

“Sono qui a spiegarvi che su ILVA è stato commesso un delitto perfetto”, ha esordito Di Maio aggiungendo che c’è “pochissimo di regolare in questa gara”. “Mittal è sempre stata in buona fede – ha precisato Di Maio. Il delitto perfetto lo ha fatto lo Stato creando una procedura piena di vizi e illegittimità”.

“La follia è che non basta l’illegittimità dell’atto per la revoca”, ha spiegato Di Maio. “Bisogna dimostrare i requisiti supposti per l’annullamento: dimostrare cioè che non si è fatto fino in fondo l’interesse dei cittadini. E’ nostro dovere accertare le illegittimità, voglio accertare quali siano le responsabilità, se ci sia stata incompetenza o altro”. Il Ministro ha detto inoltre che esiste una possibilità per accelerare l’annullamento: “Se un’azienda ci chiedesse di partecipare alla gara, ci sarebbero le ragioni di opportunità, noi potremmo revocare la gara”.

Di Maio ha preannunciato che entro il prossimo 15 settembre avrà luogo un tavolo al quale parteciperanno Mittal, parti sociali e Governo. “Un accordo che porta lavoro a Taranto rappresenta l’interesse pubblico attuale e concreto da tutelare che eviterebbe la revoca della gara”, ha affermato il Ministro. “Ci siederemo al tavolo, non appena il ministro dell’Ambiente avrà dato il parere ambientale”. “Non ci saranno proroghe all’amministrazione straordinaria dell’ILVA che scade il 15 settembre”, ha proseguito Di Maio. “In tre mesi abbiamo dovuto accertare sei anni di eccesso di potere”.

Le parole di Di Maio hanno suscitato la reazione dell’ex Ministro per lo Sviluppo Economico, Carlo Calenda e quella del Sindaco di Taranto,  Rinaldo Melucci.

Calenda ha commentato su Twitter, scrivendo: “Se la gara è viziata annullala”. Melucci, in maniera molto più articolata, ha dichiarato: “Ormai non c’è limite all’imbarazzo nel commentare le dichiarazioni del Ministro Di Maio intorno ad ILVA, tali e tanti risultano gli argomenti di irrazionalità e di disprezzo dei bisogni della comunità ionica”. “Ministro ci dica cosa vuole fare senza altri giri di parole, per carità – ha aggiunto il Primo Cittadino di Taranto -. Se vuole chiudere lo stabilimento, si accomodi. Sarà sempre suo e del suo governo l’onere di gestire bonifiche miliardarie e decine di migliaia di disoccupati”.

Dal mondo sindacale è giunto il commento di Rocco Palombella, Segretario Generale della UILM, il Sindacato con più iscritti tra i lavoratori dell’ILVA. “La trattativa con ArcelorMittal non è un fatto privato, al tavolo deve esserci il governo. Basta campagna elettorale. Non faremo nessun incontro con Mittal se non ci sarà anche il governo”.

Antonio Marino

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo
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