Calcio Serie A

Inter: un secondo posto costruito in 45 gironi

Il segreto si chiama Spalletti

Volti a dir poco raggianti in casa Inter. La netta vittoria dell'”Olimpico” sulla Lazio spedisce i nerazzurri dritti al secondo posto, in coabitazione con il Napoli, a 6 punti di distacco dalla Juventus capolista, quando manca poco più di un mese allo scontro diretto dello “Stadium”.

E, se oggi sono rose, dopo quattro giornate invece sembravano crisantemi. L’estate aveva regalato un signor mercato con le importanti acquisizioni di De Vrji e Nainggolan, la scommessa di Lautaro Martinez e gli arrivi più defilati di Politano e Keita Balde. L’antagonismo con i bianconeri sembrava delinearsi in modo probabile e concreto, finché l’approdo di Cristiano Ronaldo in bianconero non aveva divorato le cronache e ristabilito in modo irreversibile le gerarchie.

L’inizio del campionato aveva poi dato l’impressione che il divario si fosse ingigantito, con la squadra di Allegri a demolire chiunque e l’Inter ad arrancare, con 4 punti dopo altrettante partite. In un pomeriggio di metà settembre, arriva il punto più basso; Dimarco inventa il gol della carriera, il Parma espugna San Siro, dagli spalti piovono i fischi. Dopo allora, l’Inter infila sei vittorie consecutive (arricchite da un cammino gratificante in Champions League) tra le cui vittime figurano avversari non così scontati; Sampdoria e Fiorentina, per cominciare, poi la gustosa beffa al 90° nel derby e infine la prestazione autorevole in casa della Lazio.

Nell’ultimo mese e mezzo l’acume di Spalletti è emerso in modo chiaro, così come la sua capacità di mantenere a galla gli animi, troppo facilmente inclini a sprofondare. Il successo di Roma assurge così a simbolo di una gestione oculata; basti pensare, in tal senso, alle scelte di formazione. Dentro Miranda e fuori De Vrji, per evitare all’olandese lo sgradevole trattamento che il pubblico laziale non avrebbe esitato a riservargli; la tifoseria biancoceleste ha infatti mal digerito la sua partenza per Milano e probabilmente non ha dimenticato la sua prestazione nel famigerato confronto diretto per la Champions… Ancora più a sorpresa, nell’undici di partenza l’allenatore di Certaldo tra lo stupore generale schiera Joao Mario, il cui contachilometri segnava ancora zero minuti in campionato; e il portoghese ripaga il proprio allenatore con una prestazione diligente interpretando il ruolo di interno in modo accorto e presente.

Il 3-0 dell'”Olimpico” è però infiocchettato da altri simboli; l’assist di Vecino sul primo gol, la botta di Brozovic a condire un’interpretazione finalmente matura, il sesto gol in campionato di Icardi, sempre più letale in zona gol. Premesse solide, che consentono ai nerazzurri di attendere con fiducia e serenità il 7 dicembre, quando lo “Stadium” diventerà teatro della prova generale per i ragazzi di Spalletti.

Gigi Bria

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Gigi Bria

Le cose migliori arrivano per caso. Per caso, ormai dieci anni fa, iniziai ad insegnare diritto ed economia politica in una scuola superiore di Milano. Sempre per caso, qualche anno fa, mi fu proposto di scrivere. Ho visto "La Voce" quando era ancora un embrione; ora è il giovane figlio di cui mi prendo cura ogni giorno parlando di sport e dirigendone la relativa redazione. Seguo il mondo del calcio, confidando di riuscire a non far mai trasparire la mia pur blanda fede calcistica.
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