Politica

Juncker: “Bruxelles non può accettare dall’Italia nessun tipo di discostamento dalle regole”

Il presidente della Commissione UE ha spiegato: "Se dessimo l'ok alcuni Paesi ci coprirebbero di ingiurie e ci accuserebbero di essere troppo flessibili con Roma"

L’Italia, dopo l’approvazione della legge di bilancio e dei due decreti collegati, ha presentato a Bruxelles il Draft Budgetary Plan, il documento schematico in cui il governo ha tracciato le linee della prossima manovra formalizzando lo scostamento dagli obiettivi di pareggio di bilancio. Dai dati si può dedurre che nelle intenzioni dell’esecutivo la pressione fiscale si attesterà nel 2018 al 41,8% del Pil per confermarsi allo stesso livello anche nel 2019, a Manovra fatta. Nel 2017, secondo i dati Istat, la pressione fiscale si è attestata al 42,2%. Ma da Bruxelles, il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker ha messo le mani avanti spiegando perchè – per Bruxelles – non è possibile accettare, da parte dell’Italia, nessun tipo di discostamento dalle regole: “Se dessimo l’ok allo sforamento del rapporto deficit/Pil previsto in Manovra, alcuni Paesi ci coprirebbero di ingiurie e ci accuserebbero di essere troppo flessibili con Roma”, ha spiegato.

Juncker ha poi aggiunto che non esiste alcun tipo di pregiudizio nei confronti dell’Italia. Ha voluto precisare che non è contro il Bel Paese: “è una menzogna, una stupidaggine”, ha asserito tant’è che ha espresso fiducia nell’Italia perché “ha sempre saputo rispondere ai problemi, a modo suo, con il ‘genio’ italiano”. Il problema è che tutta la dinamica della finanza pubblica italiana dà molte preoccupazioni al presidente della Commissione Ue. Juncker vuole discutere con il nostro paese di questa questione e pertanto ha annunciato un colloquio telefonico imminente con il premier Giuseppe Conte. Secondo Juncker non ci sono commenti da fare sulle misure contenute nella Manovra bisogna solamente “rispettare gli impegni presi. Se dicessimo che siamo contro questa o quella misura ci attaccherebbero. Giudicheremo senza entrare nei contenuti” ha precisato.

E sempre secondo il presidente: “L’Europa ha bisogno dell’Italia e l’Italia dell’Europa”, per questo il presidente ha risposto con un secco “no” a chi gli ha chiesto se pensa che l’Europa potrebbe sopravvivere all’uscita dell’Italia. Il vicepremier e ministro del Lavoro, Luigi Di Maio ha subito risposto alle parole del presidente della Commissione Ue scrivendo sui social: “Juncker oggi dice che l’Eurozona si rivolterà contro la Manovra? A nome di chi parla? Dei vari ministri, del presidente dell’Eurogruppo, del suo partito che l’altro ieri ha fatto il minimo storico alle elezioni in Lussemburgo? Juncker faccia nomi e cognomi di chi davvero prende le decisioni all’interno dell’Unione Europea. Non ci si può attaccare a vincoli ad personam, decidendo in modo scientifico di attaccare un Paese sovrano solo perché quel governo non è simpatico a lui e all’élite di cui fa parte. Noi andiamo avanti con le misure chieste dal popolo. Juncker continui pure a rivoltarsi, gli rimane tempo ancora fino a maggio”.

Beatrice Spreafico

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Beatrice Spreafico

"Leggere, scrivere, chiacchierare, ascoltare, ridere, amare.. queste sono le costanti della mia vita senza le quali non potrei essere io. Amo emozionarmi e sorprendermi, cercando di lasciare un bel ricordo di me nelle persone che incontro. Credo nell’empatia e nel potere della determinazione: la mia testardaggine incallita è rinomata e - guarda caso - il mio motto è “mai arrendersi. Le cose belle richiedono tempo”. Porto gli occhiali, che sono la mia estensione sul mondo e vivo tra ricci e capricci. Sono Social Media Manger In Wellnet, dove mi occupo di Social e sviluppo Piani Strategici ed Operativi per i clienti, su differenti piattaforme. In poche parole? Trasformo le loro richieste in parole ed immagini da ricordare. A LaVoce, invece, mi occupo della prima pagina scrivendo di politica, economia, attualità e scienza."
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