Calcio Serie A

JUVENTUS: QUALCOSA VA SISTEMATO IN TUTTI I REPARTI. IL TACCUINO DI PARATICI PER LA PROSSIMA STAGIONE

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Nonostante il consueto primo posto in serie A (prima che il COVID-19 arrivasse ad azzerare – come ormai è lecito presumere – gli sforzi compiuti fino a febbraio) in casa Juventus si è a più riprese annidata la sensazione che la macchina bianconera funzionasse meno impeccabilmente rispetto al passato. Qualche sconfitta di troppo in campionato e l’opaca prova di Lione in Champions League (uno 0-1 che comunque la squadra di Sarri avrebbe potuto serenamente ribaltare nel match di ritorno) hanno indotto Paratici a studiare per il prossimo anno più di qualche strategia di cambiamento che, fatta eccezione per l’inamovibile Szczesny, potrebbe coinvolgere tutti i reparti.

Storicamente, il punto di forza della Juventus è sempre stato rappresentato dalla difesa, che con Barzagli, Chiellini e Bonucci (e Buffon tra i pali) arrivò ad acquisire elevatissimi standard di imperforabilità. Il centrale di Fiesole ha ormai appeso gli scarpini al chiodo, mentre il portiere carrarese ha assunto in via definitiva il ruolo di secondo; così, il prolungato infortunio di Chiellini durante la stagione ha messo a nudo qualche limite di reparto, lasciando Bonucci a fungere da chioccia al giovane De Ligt, che dopo un avvio balbettante ha accelerato sensibilmente la propria maturazione. E infatti l’olandese ora è corteggiato dal Real Madrid, che parrebbe disposto ad inserire Marcelo in un eventuale – ma improbabile – discorso di trasferimento verso la Spagna.

Ha avuto il suo peso anche il crac subito da Demiral nel match contro la Roma del gennaio scorso; le sue condizioni saranno da valutare al rientro, ma è poco plausibile che il turco possa essere considerato il futuro perno centrale della retroguardia bianconera. Resta infine defilata la posizione di Rugani, destinato a ricoprire fin dal suo arrivo a Torino il perenne ruolo di ultima scelta nelle gerarchie della difesa.

È dunque del tutto ordinario che la dirigenza juventina si sia mossa alla ricerca di un giocatore già pronto ad interpretare il ruolo di titolare fin da subito; l’identikit sembra inevitabilmente condurre ad Alessio Romagnoli che, già promettente ai tempi della Roma, è cresciuto esponenzialmente con la casacca del Milan, fino a diventarne il capitano. La trattativa non si presenta certo impossibile; il ragazzo di Anzio, infatti, è in scadenza con il club rossonero nel 2022 e la nebulosità che ormai da tempo avvolge il Milan potrebbe giocare un ruolo non indifferente.

Il centrocampo, allo stesso modo del pacchetto arretrato, non è risultato esente da pecche, motivo per cui potrebbe essere iniettato nuovo dinamismo nella zona nevralgica della manovra. Il nome di Paul Pogba e il suo accostamento al bianconero tornano ormai ad intervalli regolari in occasione di ogni finestra di mercato, unitamente ai dubbi che per ovvie ragioni accompagnano i ritorni di fiamma.

L’idea di una linea giovane viene considerata con insistenza dalla dirigenza e conduce ai nomi di Sandro Tonali (concupito anche dall’Inter e, più in secondo piano, dal Milan) e di Gaetano Castrovilli; anche sul centrocampista pugliese – esploso quest’anno in viola dopo essersi ben costruito con la maglia della Cremonese – c’è la feroce concorrenza dell’Inter. Per accaparrarsi il jolly di Canosa di Puglia i nerazzurri potrebbero mettere sul piatto Dalbert, Nainggolan e Gagliardini, tutti poco funzionali ai progetti futuri di Conte (con il brasiliano e il belga già liquidati dalle strategie del tecnico e spediti in prestito rispettivamente a Firenze e a Cagliari). La Juventus invece vedrebbe in Mandragora la contropartita adeguata all’operazione; il capitano della Nazionale Under 21 a fine stagione farà ritorno a Torino dal prestito all’Udinese e potrebbe essere inserito nella trattativa, con totale gradimento della Fiorentina.

Più fresca – e tutta da soppesare – è invece la voce che vorrebbe la Juventus interessata a N’Golo Kanté; il franco-maliano è già stato allenato da Sarri nella sua stagione al Chelsea e potrebbe corrispondere ai requisiti di ritmo e muscolarità necessari al centrocampo bianconero. In caso di affondo con i “blues” potrebbero essere sacrificati Pjanic e Alex Sandro, poco brillanti rispetto alle abitudini.

Quanto all’attacco, le premesse non divergono di molto da quelle già espresse per la difesa. Higuain non è più giovanissimo e Ronaldo dovrà selezionare le partite per arrivare al meglio in fondo alla stagione; di conseguenza, resta solo Dybala.

Il naturale crollo dell’economia che seguirà alla definitiva contrazione dell’epidemia non potrà non esercitare qualche ripercussione anche sulle valutazioni di mercato; il costo di Federico Chiesa sembra quindi essere destinato a divenire meno inaccessibile, anche se il presidente Commisso non vuole cederlo né – soprattutto – svenderlo. Per quanto il figlio d’arte sia ben lontano dal disdegnare il trasferimento sotto la Mole, l’opposizione del patron calabro-americano potrebbe risultare ferrea e a nulla, in questo contesto, servirebbe inserire (nuovamente) Mandragora quale possibile pedina tecnica per ridimensionare l‘importo in contanti.

Infine, non può non ritornare l’ennesima puntata della telenovela che vuole Icardi ad un passo dalla Juventus; il centrocampista non resterà a Parigi ed è indesiderato all’Inter, per cui la sua permanenza in nerazzurro è da escludere. Le condizioni affinché Marotta e Paratici si siedano allo stesso tavolo per discutere, sussistono; Cuadrado potrebbe diventare l’elemento decisivo per rendere più concreta un’eventuale chiacchierata, ma nel discorso potrebbe insinuarsi addirittura Bonucci, stimatissimo da Conte, benché la retroguardia dell’Inter al momento risulti più che affidabile.

Gigi Bria

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Gigi Bria

Le cose migliori arrivano per caso. Per caso, ormai dieci anni fa, iniziai ad insegnare diritto ed economia politica in una scuola superiore di Milano. Sempre per caso, qualche anno fa, mi fu proposto di scrivere. Ho visto "La Voce" quando era ancora un embrione; ora è il giovane figlio di cui mi prendo cura ogni giorno parlando di sport e dirigendone la relativa redazione. Seguo il mondo del calcio, confidando di riuscire a non far mai trasparire la mia pur blanda fede calcistica.

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