Storia

La battaglia di Parabiago: guerra tra i Visconti per la signoria di Milano

La disputa familiare si risolve sul campo di battaglia… con lo ‘’zampino’’ di Sant’Ambrogio

È risaputo come in epoca tardo medievale e rinascimentale le città italiane siano state terreno di scontro tra le famiglie che se ne contendevano il dominio; spesso però queste dispute si realizzavano in seno ad una famiglia, i cui membri davano vita a lotte fratricide per la conquista del potere. Vedremo ora un esempio nella battaglia che vide confrontarsi diversi componenti della famiglia dei Visconti per la signoria di Milano.

L’anno 1327 vide la morte di Galeazzo I Visconti, signore di Milano, al quale succedette il figlio Azzone; a questi si associarono gli zii Luchino e Giovanni, dando vita ad una sorta di triumvirato. L’altro zio, Lodrisio, ne fu escluso e non la prese bene: nel 1332 inscenò una congiura per spodestare i parenti, ma il tentativo fallì e Lodrisio fu costretto a fuggire a Verona sotto la protezione di Mastino II della Scala. Qui Lodrisio mise in piedi un’armata di mercenari svizzeri e tedeschi per un totale di 2.500 cavalieri e 1.000 fanti, con i quali mosse contro Milano nel febbraio del 1339. Il nipote Azzone si preparò ad accoglierlo col proprio esercito, al cui comando vi era lo zio Luchino.

Lodrisio fece un lungo giro a nord di Milano, dove trovò ad attenderlo le forze milanesi che, numericamente superiori, si schierarono nella zona compresa tra Nerviano, Rho e Parabiago, su un terreno ricoperto di neve. I due schieramenti, recanti entrambi le insegne viscontee, arrivarono al contatto e la battaglia ebbe inizio. Era il 21 febbraio del 1339.

Inizialmente le forze di Lodrisio ebbero successo e sgominarono l’avanguardia milanese, mentre Luchino intervenne direttamente con il resto delle sue truppe; ma i mercenari di Lodrisio ebbero la meglio anche sui rinforzi milanesi e lo stesso Luchino fu disarcionato, catturato e legato ad un albero. Improvvisamente però, giunse sul campo di battaglia una formazione di 700 cavalieri provenienti da Milano, che caricarono sbaragliando le truppe di Lodrisio che fu catturato. Le forze milanesi riportarono quindi una netta vittoria in uno scontro che sembrava ormai segnato a loro sfavore, in una sanguinosa battaglia che vide cadere circa 6.000 uomini di entrambe le parti. Lodrisio venne imprigionato nel castello di San Colombano al Lambro fino al 1349, quando fu liberato per volere di Giovanni Visconti suo fratello.

Le cronache del tempo narrano poi dell’apparizione sul campo di battaglia di Sant’Ambrogio, il quale calò dal cielo a cavallo, cominciando a frustare i soldati di Lodrisio, spronando i milanesi a contrattaccare fino ad avere la meglio sul nemico.

La vicenda della battaglia di Parabiago, impreziosita dalla leggendaria apparizione di San’Ambrogio, fece talmente presa sul popolo milanese che per lungo tempo oscurò il mito della battaglia di Legnano vinta contro il Barbarossa.

Nell’immagine: “Sant’Ambrogio a cavallo’’ – Ambrogio Figino – Milano, Castello Sforzesco

Marco Ammendola

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Marco Amendola

Anche se faccio tutt'altro lavoro, sono da sempre appassionato di storia, un romanzo talmente avvincente che non necessita di un finale a sorpresa

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