La "Sophia"

La leggerezza dentro di noi e intorno a noi

Tornando Esseri leggeri creiamo libertà e consapevolezza

Con l’arrivo della primavera ho osservato la natura e come lentamente ha cominciato ad alleggerirsi rinnovando i suoi fiori, prati e alberi; facendoci percepire un cambio energetico. Ho voluto fare come la natura, alleggerendomi da tutto ciò che creava una certa pesantezza.

Vorrei prima riflettere sulla leggerezza e su cosa rappresenta per ognuno di noi.

Quando parliamo di leggerezza si pensa forse a una vita priva di problematiche, a una vacanza, al non fare niente, ad agire senza limitazioni o al dolce fluire delle cose e di tutto ciò che facciamo. Credo che ognuno pensi a qualcosa di differente e che non ci sia un’unica forma che rappresenti la leggerezza.

Nonostante questo possiamo trovare un punto di incontro nelle varie interpretazioni. Ci sentiamo leggeri quando riusciamo finalmente a sentire la nostra parte essenziale, ovvero quando siamo in grado di decidere con la nostra testa e definire le nostre necessità in base alle percezioni provenienti dal profondo.

Ciò che voglio dire è che per far entrare la leggerezza nella nostra vita e permettere alla nostra parte essenziale di guidarci dovremmo innanzitutto creare un ambiente leggero intorno a noi, circondandoci solo di ciò che è veramente necessario per noi. Per fare questo dobbiamo comprendere i nostri reali bisogni e scegliere in base a ciò che sentiamo veramente giusto.
Oggi si vive in un consumismo molto forte per vari motivi: non si crede nel proprio potenziale e dunque nella capacità di sapere cosa è giusto per se stessi, non si riconosce il reale valore di ciò che si compra, si tende a creare una dipendenza con le cose perché si crede di non poter fare altrimenti, ecc. Il risultato di tutto ciò è quello di trovare case piene di cose che neanche servono e di vivere in ambienti e situazioni pesanti.

Come possiamo capire di cosa abbiamo realmente bisogno se non lo sappiamo neanche all’interno della propria casa? Attraverso il consumismo limitiamo sempre di più la capacità creativa che ci permette di agire quando non sappiamo cosa usare e come fare.

Osservando la natura ho notato la ciclicità, attraverso la quale, essa muore e rinasce. Credo che anche noi facciamo parte di questa ciclicità e che ogni cosa abbia il suo corso. Non abbiamo sempre bisogno di mangiare le stesse cose, di utilizzare lo stesso prodotto, per un determinato periodo possiamo avere bisogno di una cosa che poi non ci servirà più. Per questo motivo ho voluto mettere in discussione i miei reali bisogni e circondarmi solo dell’essenziale per far rinascere la leggerezza dentro di me.

Rimettere in discussione i propri bisogni in modo consapevole non significa semplicemente buttare tutto ciò di cui non si ha più bisogno, ma dare soprattutto un valore a ciò che non serve più. Questo non riguarda solo i beni di consumo ma anche i rapporti e le circostanze che viviamo, tutto ad un certo punto rinasce e si rinnova.
Quando si usano determinate cose, che sia nel bagno, nella cucina o nella camera, le si usano spesso per abitudine. Aprendosi a un’evoluzione interiore e comprendendo che ogni cosa è lì per indicarci la nostra strada, ci permette di comprendere che non abbiamo bisogno di abitudini e che a un certo punto alcune cose hanno fatto il loro corso.
Questo non significa però che non siano utili a qualcun altro. Riflettere a chi destinare ciò di cui non abbiamo più bisogno o che abbiamo comprato, ascoltando noi stessi, significa dare comunque un valore a ciò che abbiamo ricevuto o comprato.

In questo modo mettiamo la giusta energia per procedere nel nostro percorso senza una determinata abitudine e diventiamo soprattutto degni di percepire la vera leggerezza di cui siamo fatti.

Sophia Molitor 

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