Politica

LANDINI APPENA ELETTO ALLA CGIL ATTACCA SALVINI E DI MAIO

Il Segretario della CGIL è convinto che il loro problema stia nel fatto di non aver mai lavorato

Se è vero che il buongiorno si vede dal mattino, il rapporto tra il neoeletto Segretario Nazionale della CGIL, Maurizio Landini ed il Governo in carica, non sarà destinato ad essere idilliaco.

Parlando con Dario Vergassola e rispondendo alla domanda se volesse vedere Salvini, oltre che con le divise finora indossate, anche con una tuta blu, Landini ha attaccato i due Vicepremier, Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Il Segretario della CGIL è convinto che il loro problema stia nel fatto di non aver mai lavorato: Abbiamo due vicepremier che si occupano di povertà e di lavoro senza mai essere stati poveri e senza mai aver lavorato”.

“Questa CGIL ha un’altra idea di società rispetto al Governo, noi vogliamo cambiare il Paese, noi siamo il sindacato del cambiamento, non Salvini, la Lega che ci sta portando indietro”, ha proseguito Landini, aggiungendo: “Noi puntiamo sull’unità sindacale, sull’unità del mondo del lavoro e a cambiare le leggi sui diritti sbagliati, fatte dai governi precedenti e vogliamo affermare di nuovo la centralità e la dignità del lavoro. Il problema centrale del nostro Paese è la precarietà nel lavoro e il problema deve essere quello di dare ai giovani un futuro serio che non sia quello attuale”.

“Cosa critichiamo di questo Governo? Mancano gli investimenti e stanno agendo sulle paure delle persone – ha detto ancora il Segretario – ci hanno fatto credere che saremo invasi, ma non si capisce da chi. Noi non siamo un Paese invaso, semmai siamo un Paese di evasori che è leggermente diverso. La manifestazione del 9 febbraio con CISL e UIL sarà una manifestazione importantissima che chiede che il mondo del lavoro debba essere al centro dell’attenzione dell’Esecutivo”.

“Noi – ha aggiunto Landini in conclusione – abbiamo chiesto la costituzione di un’agenzia per lo sviluppo per il lavoro perché pensiamo che gli investimenti pubblici siano un punto decisivo su cui rilanciare l’economia. E chiediamo una riforma fiscale vera, non la Flat Tax. Una riforma che faccia pagare meno tasse ai lavoratori dipendenti e ai pensionati, che combatta l’evasione e la corruzione”.

Antonio Marino

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo
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