Storia

Le quattro repubbliche marinare? No, molte, molte di più

La storia poco nota delle città “minori” che divennero ricche e potenti sul mare

Concludiamo con questo articolo il percorso che ci ha portati a conoscere le città di mare che hanno dominato il Mediterraneo in epoca medievale, e lo facciamo esaminando un aspetto assai poco conosciuto della storia delle repubbliche marinare, ossia il fatto che esse fossero in realtà ben più delle quattro di cui tutti abbiamo studiato sui libri di scuola. Infatti oltre alle ben note Amalfi, Pisa, Genova e Venezia, altre città possono a pieno titolo definirsi come repubbliche marinare, essendo anch’esse riuscite a creare una rete di traffici marittimi e grandi grazie alle straordinarie abilità marinare e commerciali dei loro cittadini.

La più importante delle repubbliche per così dire “meno note” è senza dubbio Ancona. Essa fu per lungo tempo libero comune riuscendo a tessere una fitta rete di commerci marittimi in concorrenza con la potentissima Venezia, contendendole il dominio dell’Adriatico. La città crebbe di importanza economica grazie ai fiorenti commerci con l’Impero d’Oriente, cosa che fu la principale causa di attrito con Venezia, che mal sopportava la presenza in Adriatico di una così intraprendente vicina. E difatti la Serenissima fu alleata del Barbarossa quando l’esercito dell’Imperatore assediò Ancona che non era minimamente intenzionata a riconoscere l’autorità imperiale: nel 1173 l’esercito dei Federico assediò via terra la città, mentre la flotta Veneziana la bloccava sul mare. Ma gli anconetani erano ossi duri, tanto da rifiutare le proposte di resa benché allo stremo, e addirittura riuscirono a far giungere un’ambasceria con la richiesta di soccorso ai suoi alleati, i quali attaccarono le truppe imperiali costringendole a levare l’assedio. Dopo questo glorioso episodio di indomita resistenza, la città riprese a commerciare sui mari divenendo una delle porte d’oriente per l’Europa. Il libero comune perse la propria indipendenza quando la città fu conquistata dalle truppe papaline di Clemente VII nel 1532, rimanendo sotto lo Stato Pontificio fino all’annessione al Regno d’Italia nel 1860.

Grande importanza ebbe anche la città di Ragusa, da non confondere con la città siciliana, ma in riferimento alla città dalmata che oggi si chiama Dubrovnik. Posta sulla sponda opposta dell’Adriatico rispetto ad Ancona, fu sua alleata in funzione anti-veneziana, riuscendo anch’essa a creare un fiorente traffico commerciale marittimo con l’Oriente. Nel 1204 però, Ragusa fu presa dai veneziani, fin quando la Serenissima dovette rinunciarvi quando sconfitta dovette cedere al Regno d’Ungheria (divenuto poi parte dell’Impero d’Austria) tutti i suoi possedimenti dalmati nel 1358. Quando gli ungheresi furono battuti dagli ottomani nel 1526, Ragusa divenne formalmente proprietà del sultano, conservando però una certa indipendenza a fronte del pagamento di un cospicuo tributo. Fu poi presa dagli austriaci nel 1798 (avendo quindi la soddisfazione di sopravvivere alla rivale Venezia caduta nel 1797) ed oggi è città croata, rappresentando quindi l’unico esempio di ex repubblica marinara non italiana.

Veniamo ora a Gaeta, anch’essa poco nota repubblica marinara. Come per altre repubbliche del mare, la storia di Gaeta ebbe inizio quando una comunità di genti dell’entroterra trovò rifugio sulla costa per sfuggire alle guerre che si combattevano nell’entroterra tra goti e bizantini per il controllo dell’Italia a metà del VI secolo, nonché per sottrarsi alla successiva dominazione longobarda. Rimanendo formalmente sotto dominio bizantino, la città fu di fatto indipendente da Costantinopoli e raggiunse il massimo della sua potenza commerciale nel X secolo, arrivando ad essere definita la “Venezia del Tirreno”, commerciando sia con le altre città italiane sia con l’oriente. In costante lotta contro i pirati musulmani, rimase indipendente fino a quando nel 1135 entrò a far parte del regno normanno di Sicilia (che a dispetto del nome comprendeva oltre all’isola anche gran parte dell’Italia meridionale).

Abbiamo quindi tracciato un breve quadro di quelle che in realtà sono solo alcune delle repubbliche marinare meno note, dato che l’elenco potrebbe continuare con Ravenna, Comacchio, Noli, Brindisi ed altre ancora, a testimonianza di come il Medioevo a ridosso dell’XI secolo fu tutt’altro che il periodo buio e decadente ancora oggi concepito nell’immaginario collettivo,essendo invece stato caratterizzato da un fiorire dei commerci e conseguentemente dello sviluppo e dell’incremento demografico dell’Italia e dell’Europa, fino alla battuta d’arresto data dalla terribile epidemia di peste iniziata nel 1347.

Marco Ammendola

Nell’immagine, la bandiera di Ancona

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Marco Amendola

Anche se faccio tutt'altro lavoro, sono da sempre appassionato di storia, un romanzo talmente avvincente che non necessita di un finale a sorpresa
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