Cronaca

Lecce, lite coi vicini di casa: spara e fa tre morti

C'è anche una persona rimasta gravemente ferita

Lecce, 29 settembre – Vecchi rancori e liti avvenute nel tempo hanno scatenato la follia omicida di Roberto Pappadà, 57 anni, un ex operaio attualmente disoccupato che ha sparato contro i suoi vicini di casa: Franco e Andrea Marti, padre e figlio di 63 e 36 anni e Maria Assunta Quarta, 52 anni, zia di Andrea, uccidendoli. La madre di Andrea Marti è rimasta gravemente ferita. Il fatto è accaduto ieri pomeriggio a Cursi, in provincia di Lecce.

La strage è avvenuta in Via Tevere, in mezzo alla strada e sembra che sia stata provocata dall’ennesima discussione, stavolta per un parcheggio. Il primo a cadere sotto i colpi di Pappadà è stato Andrea Marti che aveva appena parcheggiato la sua vettura. L’omicida, appena lo ha visto ha cominciato ad inveire contro il giovane, sino ad estrarre l’arma e sparare. Andrea è morto sul colpo. Il padre, la madre e la zia erano in casa e sentiti gli spari, sono usciti dall’abitazione dove hanno trovato Pappadà che ha portato a termine il suo piano omicida.

L’autore della strage che è stato immediatamente arrestato dai Carabinieri, pare che detenesse l’arma illegalmente. L’uomo ha confessato nel corso dell’interrogatorio tenuto davanti al magistrato di turno, Donatina Buffelli ed al legale difensore, Avvocato Nicola Leo. “Me lo facevano apposta a parcheggiare le loro auto davanti casa mia. Ho sbagliato, non voglio essere difeso, pagherò, ma dovevo mettere fine a questa storia”, ha detto Pappadà, ricostruendo lucidamente i fatti ed aggiungendo che ormai il vaso era  “sbatterrato” che in salentino significa, colmo.

Adesso dovrà rispondere di triplice omicidio pluriaggravato da futili motivi e premeditazione.

Antonio Marino

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo

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