Politica

LEGA-M5S: TREGUA ARMATA. CONTE PROVA A (RI)MEDIARE

La tensione tra Salvini e Di Maio sul DL fiscale pare essere sopita mentre il premier tenta di appianare le cose con un CdM

I due Vicepremier, Matteo Salvini e Luigi Di Maio, pare abbiano deciso una tregua nello scontro dato dalla ormai famigerata “manina” che avrebbe agito sul DL fiscale, inserendo un condono ed uno scudo fiscale che hanno fatto infuriare il Movimento Cinque Stelle.

“Sabato (oggi ndr) si va a Roma e si risolve tutto. Gli equivoci e le polemiche saranno acqua passata in Consiglio dei Ministri”, ha affermato ieri Salvini, dopo una giornata trascorsa a darsi vicendevolmente frecciate al veleno con il suo omologo a Palazzo Chigi, Luigi Di Maio.

Salvini, impegnato in Trentino per la campagna elettorale in previsione del voto di domani, aveva spiegato: “Io non voglio far saltare niente” perché “a me del condono non frega un accidente”. “Basta scherzetti – ha però avvertito il Vicepremier leghista -. Ho aspettato due giorni ma non voglio passare per scemo. E’ legittimo cambiare idea, sono pronto a riscriverlo il decreto. Ma patti chiari e amicizia lunga”. Salvini ha poi raccontato quanto accaduto durante la seduta del Consiglio dei MInistri che ha approvato il DL fiscale. “Uno leggeva il testo e uno scriveva, verbalizzava. E chi leggeva era il presidente Conte, che ha tutta la mia stima, che sta battagliando in Europa per difendere l’Italia. Lui leggeva e Di Maio verbalizzava”.

Quanto detto da Salvini ha mandato su tutte le furie Di Maio che, dalla sua pagina Facebook ha dato la propria versione dei fatti. “Salvini dice che non vuole passare per fesso, io non posso passare per bugiardo. In Cdm lunedì è stato letto il comma 9 dell’articolo 9 che parla di condono tombale penale per gli evasori? La risposta è no. Quando si dice che Conte leggeva e Di Maio scriveva si dice una cosa non vera perché nel Cdm non si legge norma per norma un decreto o una legge, si enunciano i principi generali. Conte ha enunciato i termini generali dell’accordo sulla pace fiscale” e “non si è mai parlato di condono penale e non si è mai parlato di fondi esteri”. Di Maio ha velatamente chiamato in causa anche il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, sodale di Salvini. “Nel pre-consiglio, che avviene prima del Consiglio dei Ministri – ha spiegato il Ministro del Lavoro – i nostri legislativi si confrontano tecnicamente sulle norme che si portano in Cdm. Sul DL fiscale non si è fatto il pre-consiglio, anche se noi avevamo chiesto di riunirlo. La persona che ha il compito di farlo non è Conte, ma il Sottosegretario”. Tuttavia, abbassando i toni della polemica, ha aggiunto: “Sono contento che non ci sia la volontà di andare avanti con il condono penale, stando alle dichiarazioni della Lega. Noi vogliamo aiutare commercianti, imprenditori nelle grinfie Equitalia, chi ha cartelle esattoriali di basso valore mentre la roba dello scudo penale non serve e siccome non serve sabato ci vediamo in Cdm e sistemiamo la norma”.

Il Consiglio dei Ministri che si terrà oggi è stato voluto dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, allo scopo di mediare nella tensione tra i suoi vice e rimediare eventuali danni presenti nel documento destinato ad essere parte integrante della Manovra finanziaria. Oggi alle 13, i Ministri si riuniranno sotto la presidenza del premier. E’ verosimile che la mattinata sarà dedicata ad appianare i rapporti tesi tra Salvini, Di Maio e Giorgetti. La pace ritrovata dovrebbe produrre un documento che sarà ratificato durante il Consiglio dei Ministri.

Ieri mattina, una Nota di Palazzo Chigi ha preso le parti di Di Maio, spiegando che la norma dalla quale è derivata la polemica, non era stata verbalizzata durante il Consiglio dei Ministri. Il premier ha cercato sin da subito di ridimensionare lo scontro tra Salvini e Di Maio, definendolo un “incidente”. “Per quanto mi riguarda – ha affermato Conte – io porterò una questione tecnica, avendo ben contezza dell’accordo politico che abbiamo raggiunto. Se poi diventerà politica, in questo momento lo escludo, in Consiglio dei ministri si può affrontare anche la questione politica”.

La giornata si annuncia difficile e c’è da chiedersi se “l’ascia di guerra” sarà definitivamente sepolta o bisogna prepararsi a colpi di scena clamorosi. Certo è che qualcosa tra i due Vicepremier si è rotto e difficilmente si potrà tornare a vederli nel clima di luna di miele che ha segnato questi primi mesi di governo gialloverde.

Antonio Marino

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo
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