Cronaca

L’Europa condanna l’Italia per il 41bis a Provenzano

Secondo la Corte europea dei Diritti dell'Uomo il boss venne trattato in maniera inumana

Roma, 25 ottobre – La Corte europea dei Diritti dell’Uomo ha condannato l’Italia, ritenendola colpevole di aver proseguito il regime di carcere duro previsto dal 41bis per il boss mafioso, Bernardo Provenzano. Il periodo messo al centro della condanna è quello che va dal 23 marzo al 13 luglio 2016, giorno in cui Provenzano morì.

Secondo la Corte, le precarie condizioni di salute del boss non vennero tenute in considerazione, sottoponendolo così ad un trattamento ritenuto inumano. Tuttavia, non è configurata la violazione dei diritti di Provenzano.

Il procedimento era nato su denuncia dei legali del boss, ritenendo che le cure mediche somministrate in carcere, non fossero adeguate al suo stato clinico. L’avvocato Rosalba Di Gregorio, legale del capomafia, ha commentato: “Quella che abbiamo combattuto è stata una lotta per l’affermazione di un principio e cioè che applicare il carcere duro a chi non è più socialmente pericoloso si riduce ad una persecuzione”.

La decisione di Strasburgo ha fatto trasecolare il Vicepremier, Luigi Di Maio che ha affermato: “Ma scherziamo? Non sanno di cosa parlano! I comportamenti inumani erano quelli di Provenzano. Il 41bis è stato ed è uno strumento fondamentale per debellare la mafia e non si tocca. Con la mafia nessuna pietà”.

Non da meno l’altro Vicepremier, Matteo Salvini: “La Corte Europea di Strasburgo ha condannato l’Italia perché tenne in galera col carcere duro il signor Provenzano, condannato a 20 ergastoli per decine di omicidi, fino alla sua morte. Ennesima dimostrazione dell’inutilità di questo ennesimo baraccone europeo. Per l’Italia decidono gli Italiani, non altri”.

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Redazione La Voce

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