Speciale Euro 2020

L’Italia va ad Euro 2020: Grecia battuta 2-0

Pass conquistato con tre turni di anticipo

Missione compiuta. L’Italia di Roberto Mancini piega per 2-0 la Grecia, sale a 21 punti in classifica e vola ufficialmente a Euro 2020 come prima del girone J; determinante, oltre al successo azzurro, è il pareggio maturato tra le Alpi nel match tra Liechtenstein e Armenia, che conferisce certezza aritmetica al traguardo raggiunto dalla nostra Nazionale.

Il verde “Rinascimento” studiato dalla Puma e indossato dall’Italia per l’occasione tiene fede agli auspici della vigilia e consacra la resurrezione del calcio nazionale dopo il mancato accesso al Mondiale di Russia, mai del tutto digerito; d’altra parte il verde aveva già portato bene agli Azzurri 55 anni fa quando con una casacca del tutto simile sconfissero l’Argentina con punteggio identico a quello di ieri sera all'”Olimpico”.

L’undici predisposto inizialmente da Roberto Mancini conferma in tutto le previsioni degli ultimi giorni; davanti a Donnarumma, Acerbi vince il ballottaggio con Romagnoli per un posto accanto a Bonucci, mentre Spinazzola e D’Ambrosio presidiano le corsie laterali. Con Jorginho e Verratti gioca Barella, scelta naturale e più prudente rispetto all’ipotizzato schieramento di Bernardeschi in un ruolo più arretrato rispetto alle sue vocazioni. Il giocatore della Juventus è comunque chiamato in causa poco dopo la mezz’ora per sostituire Chiesa, fermato da un guaio muscolare, e va a comporre con Insigne ed Immobile il tridente offensivo.

Pur costantemente in avanti, nel primo tempo l’Italia produce poco; anzi, è Koulouris a saggiare la prontezza di Donnarumma in apertura. Il possesso di palla degli Azzurri si rivela sterile e non genera alcunché, fatta eccezione per una conclusione di Insigne largamente imprecisa.

Nella ripresa l’Italia fatica ancora a scoperchiare la giovane difesa voluta da Van’t Schip, artefice fin dal suo recente insediamento di una corposa rivoluzione in seno alla squadra greca, il cui cammino verso l’Europeo è stato condotto in maniera fallimentare. Insigne, a tu per tu con Paschalakis, va ancora lontano dallo specchio della porta, mentre il colpo di testa di Immobile trova l’estremo difensore ellenico pronto a deviare in corner. Poco dopo l’ora di gioco, però, il braccio di Bouchalakis è imperdonabilmente troppo largo e l’arbitro Karasev non può che decretare il calcio di rigore, trasformato elegantemente da Jorginho. Il vantaggio allenta le tensioni azzurre e al minuto 78 arriva anche il raddoppio grazie a Bernardeschi, il cui tiro dai venti metri, anche leggermente deviato, si insacca angolatissimo.

La festa si completa infine dopo il novantesimo, quando da Vaduz giunge la notizia dell’1-1 conclusivo tra Liechtenstein e Armenia, indispensabile per certificare la qualificazione alla rassegna continentale con tre giornate di anticipo. Alle spalle dell’Italia, si fa dunque interessante la battaglia per il secondo posto, con tre squadre aggrovigliate in due punti; la Finlandia, seconda nel girone a quota 12, viene infatti travolta per 4-1 dalla Bosnia, che rientra in gioco appaiandosi all’Armenia a 10 punti. Sono invece prevedibilmente già tagliate fuori Grecia e Liechtenstein.

Gigi Bria

Foto: Sportmediaset

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Gigi Bria

Le cose migliori arrivano per caso. Per caso, ormai dieci anni fa, iniziai ad insegnare diritto ed economia politica in una scuola superiore di Milano. Sempre per caso, qualche anno fa, mi fu proposto di scrivere. Ho visto "La Voce" quando era ancora un embrione; ora è il giovane figlio di cui mi prendo cura ogni giorno parlando di sport e dirigendone la relativa redazione. Seguo il mondo del calcio, confidando di riuscire a non far mai trasparire la mia pur blanda fede calcistica.

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