Il presidente della Repubblica prova l’ennesima chance delle consultazioni per venire a capo della situazione di governo, ancora mancante a due mesi dal voto.
Lunedì prossimo, ed in un’unica giornata, rivedrà le forze politiche ed i presidenti di Camera e Senato. Si comincerà alle 10 con il Movimento Cinque Stelle al quale seguiranno, il Centrodestra il quale ha annunciato che si presenterà unito e le delegazioni degli alti partiti. In serata, il Capo dello Stato chiuderà gli incontri con i presidenti di Camera e Senato.
Mattarella vuole giocare tutte le sue carte. Nelle intenzioni del Capo dello Stato, c’è quella di capire se esistono le condizioni per un pre-incarico da affidare a qualcuno che provi a fare un governo: una soluzione per la quale il presidente non gioisce di certo. Il Colle non desiste dalla ricerca di un accordo tra partiti che dia garanzie per una maggioranza parlamentare. La priorità è comunque quella di non correre rischi di scelte azzardate come quella di affidare il compito al Centrodestra che manca di parecchi seggi per sperare di costituire un governo di minoranza.
Altra cosa che il Capo dello Stato non vuole assolutamente, è il voto ad ottobre. Non ha torto Mattarella: sa benissimo che le urne produrrebbero una fotocopia del voto di marzo scorso, nessuna maggioranza e l’ingessatura dell’approvazione della Legge di Bilancio per il 2019, cosa che renderebbe certo l’aumento dell’IVA. Nella remota ipotesi in cui, un eventuale voto ad ottobre dovesse produrre una maggioranza netta, si presenterebbero lungaggini tecniche sul governo nascente per sperare di approvare la Finanziaria. Tra convocazione delle Camere, costituzione dei gruppi parlamentari, delle Commissioni e quindi dar vita al governo, ci vorrebbe almeno un mese.
Intanto la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni scalpita per un incarico a favore del Centrodestra. “Chiamerò Salvini e Berlusconi per proporre che il centrodestra lunedì nelle consultazioni con il presidente Mattarella chieda un incarico pieno per andare in Parlamento, verificare se ci sono i numeri su alcune proposte serie di cose da fare”, ha affermato la Meloni aggiungendo: “Se non ci saranno quei numeri, sarà comunque un governo di centrodestra ad accompagnare l’Italia a nuove elezioni e non Gentiloni”.
Antonio Marino
