Politica

NON C’È PACE PER DI MAIO: ALTRI TRE LAVORATORI IN NERO E QUEGLI STRANI IMMOBILI

Emergono nuove testimonianze di persone che affermano di aver lavorato senza contratto per Di Maio padre. Accertamenti anche su alcuni fabbricati

Dopo la denuncia di Salvatore Pizzo, l’ex manovale che ha dichiarato alla trasmissione televisiva, ‘Le Iene’ di aver lavorato in nero per l’azienda di famiglia del Vicepremier, Luigi Di Maio, altre due persone sono uscite allo scoperto, affermando la stessa cosa che li riguarda in prima persona. Anche in questi casi, a raccogliere le testimonianze, l’inviato della trasmissione Mediaset.

Si tratta di fatti accaduti tra il 2008 ed il 2009, quando Antonio Di Maio, padre del Vicepremier, era alla guida dell’impresa edile. Il Ministro del Lavoro e la sorella, Rosalba, avrebbero acquisito le quote di proprietà cinque anni dopo, nel 2014 attraverso la Ardima S.r.l.

Secondo quanto riferito da ‘Il Giornale’, nel primo caso il lavoratore avrebbe prestato la sua opera in nero per tre anni: 1.000 euro mensili per otto ore al giorno, dal lunedì al venerdì, come Salvatore Pizzo. L’ex dipendente è l’unico ad aver fatto causa ad Antonio Di Maio per la violazione dei suoi diritti da lavoratore e, stando a quanto affermato dall’ex lavoratore dei Di Maio, il procedimento è ancora in corso.

Il secondo caso riguarda un uomo di Pomigliano d’Arco, attualmente disoccupato che avrebbe lavorato in nero come manovale per 8 mesi.

Il terzo caso è per molti versi, quello più complicato. Riguarda un uomo che prestava la sua opera, sempre rigorosamente in nero, solo al pomeriggio poiché già dipendente di una scuola, ovviamente con un contratto regolare. Se la cosa fosse venuta fuori, sarebbero stati grossi guai. Le affermazioni sarebbero state confermate dagli altri due ex lavoratori.

Alla notizia dei tre nuovi casi emersi, il Ministro del Lavoro sarebbe rimasto basito, dato che riteneva, quello di Salvatore Pizzo, essere l’unico caso di lavoratore in nero nella ditta di famiglia. Da qui, la promessa di ulteriori controlli.

I problemi per il Vicepremier non finiscono qui. C’è un’altra grana all’orizzonte che riguarda, tanto per cambiare, suo padre Antonio. Si tratta della regolarità di alcune strutture immobiliari che insistono su un terreno acquistato da Di Maio senior a Mariglianella. C’è infatti il sospetto che siano gravati da inosservanze catastali e di conseguenza, non in regola con il pagamento delle imposte relative. La Polizia Locale del Comune campano che ha cercato di fare un sopralluogo senza però alcun successo, ha convocato Antonio Di Maio per la giornata di domani, allo scopo di avere chiarimenti.

D’accordo che le colpe dei padri non devono ricadere sui figli ma quando il figlio, durante i comizi cita la propria famiglia e quindi, il proprio padre, come esempio di onestà, si rileva quantomeno un comportamento un po’ azzardato. Specie se il figlio, di mestiere fa il Ministro del Lavoro.

Antonio Marino

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo
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