Salute

Obesità giovanile in aumento

L'Italia detiene il preoccupante record europeo

In Italia, un bambino su tre è sovrappeso o obeso. E, come se non bastasse, si tratta del tasso maggiore in Europa.

Ad affermarlo è il rapporto sulla malnutrizione infantile della Ong Helpcode, che ha analizzato la situazione nella fascia compresa tra i sei e i nove anni. Ne è emerso che nel Belpaese ci sono circa 100mila piccoli obesi, soprattutto maschi, prevalentemente residenti al Centro o nel Sud Italia, appartenenti a famiglie con livello di istruzione e reddito più bassi rispetto alla media nazionale.

La maglia nera va alla Campania, dove oltre il 40% dei bambini è sovrappeso.

Cos’è l’obesità.

Con il termine obesità, si suole indicare un eccessivo accumulo di grasso corporeo in relazione alla massa magra, sia in termini di quantità assoluta, che di distribuzione in punti precisi del corpo.

La sua misurazione avviene attraverso l’indice di massa corporea (BMI = body mass index, secondo la definizione americana), che si calcola dividendo il peso (espresso in chilogrammi) per il  quadrato dell’altezza (in metri).

Anche se l’informazione ottenuta da questo indice non rileva la distribuzione del grasso nell’organismo, né opera una distinzione tra massa magra e massa grassa, rappresenta sicuramente uno dei metodi più utilizzati per definire le condizioni di sovrappeso ed obesità.

I valori stabiliti dall’OMS -Organizzazione Mondiale della Sanità- riguardo il BMI sono:

  • <18,5 sottopeso
  • 18,5 – 24,9 normopeso
  • 25 – 29,9 sovrappeso
  • > 30 obesità

Cause dell’obesità.

I fattori che portano all’obesità possono essere di diversa natura.

Quello primario è rappresentato dallo squilibrio energetico tra le calorie introdotte attraverso il cibo e le calorie consumate attraverso l’attività fisica. Purtroppo, negli ultimi anni, anche in Italia, patria della dieta mediterranea, si è assistito ad un notevole cambiamento in fatto di abitudini alimentari. Cibi ad alta densità energetica e ad alto contenuto di grassi e zuccheri fanno sempre più da padroni. Non solo. Gli ultimi anni hanno fatto registrare anche una forte riduzione dell’attività fisica: per l’81% degli adolescenti, infatti, risulta inadeguata.

Ma se alimentazione scorretta e sedentarietà sono fra le cause principali di sovrappeso e obesità, non vanno di certo sottovalutati gli aspetti socioeconomico e culturale in cui i giovani, e non solo, crescono.  E’ necessario sfatare il luogo comune secondo cui “l’obesità è un problema per ricchi”. Stando alle più recenti indagini, infatti, sono le persone più svantaggiate da un punto di vista socioeconomico a consumare preferibilmente carne, grassi e carboidrati, piuttosto che frutta e verdura. E anche pensare che basti praticare uno sport per evitare problemi di sovrappeso e obesità è scorretto, se poi il resto del tempo lo si trascorre davanti a PC e TV!

Infine, non va dimenticata la componente genetica; diversi studi hanno infatti rilevato che è probabile che esistano anche fattori genetici combinati in grado di favorire o meno la capacità di perdere peso e di mantenerlo basso. Chi ha un genoma predisposto all’obesità si riconosce subito: si tratta di bambini grassi già da neonati, che mangiano tantissimo, ma sono casi sporadici.

Fattori di rischio dell’obesità.

Sovrappeso e obesità sono condizioni associate a morte prematura e ormai universalmente riconosciute come fattori di rischio per lo sviluppo di molte patologie come quelle cardiovascolari , diabete, artrosi, nonché di alcune forme di cancro, come all’endometrio, seno, ovaio, prostata, fegato, cistifellea, rene e colon.

Un altro problema particolarmente grave è quello dato dall’insorgenza dell’obesità in età infantile o in fase adolescenziale, poiché espone il soggetto, sin dalla tenera età, a difficoltà respiratorie, problemi articolari, mobilità ridotta, disturbi dell’apparato digerente e di natura psicologica (chi è obeso, viene spesso isolato e sottoposto ad una vera e propria stigmatizzazione sociale, che rende difficile qualsiasi tipo di socialità).

Inoltre, chi è obeso da piccolo lo è spesso anche da adulto; il rischio di sviluppare problemi di ipertensione, malattie coronariche, tendenza all’infarto, diabete di tipo 2 e ipercolesterolemia aumenta a dismisura.

Come prevenire l’obesità.

Quando l’obesità non dipende da una specifica patologia, il modo migliore per evitarla è la prevenzione. Quindi, è necessario adottare uno stile di vita sano, fatto di un’alimentazione corretta e di attività fisica adeguata. Il cambiamento deve essere permanente: affidarsi a diete ipocaloriche di breve durata per perdere rapidamente peso non serve!

Di seguito, qualche consiglio per iniziare un percorso di educazione alimentare:

  • assumere 5 pasti al giorno (3 pasti principali e 2 merende)
  • evitare i fuori pasto
  • evitare il consumo di alimenti ipercalorici eccessivamente ricchi di grassi e zuccheri (bevande zuccherate ed energetiche, succhi di frutta, alimenti fast food, merendine, patatine, etc…)
  • aumentare il consumo di frutta e verdura e di cereali ricchi in fibra (pasta, pane e riso integrale, farro, etc…)

Bisogna educare, poi,  bambini e adolescenti ad uno stile di vita sano. In questo, giocano un ruolo fondamentale scuola (eliminando, ad esempio, la vendita del cosiddetto “cibo spazzatura”, o prevedendo programmi di educazione fisica ad hoc) e genitori. Se mamma e papà seguono abitudini alimentari scorrette, è molto probabile che queste vengano adottate anche dai figli. L’educazione dei genitori rappresenta quindi il primo passo per evitare che le generazioni future continuino ad essere troppo sovrappeso o addirittura obese.

Cristina Svegliàti

Mostra Altro

Redazione La Voce

Quotidiano d'informazione e cultura nazionale ed internazionale, fondato nel 2014
Pulsante per tornare all'inizio