Politica

Oggi, la Direzione del PD. Martina Vs Renzi: come finirà?

Alta tensione in casa Dem: si decide la linea del Partito

Oggi sarà il giorno in cui il Partito Democratico deciderà la linea politica da seguire nel contesto della formazione del nuovo governo. Salvini sì, Salvini no; Di Maio sì, Di Maio no. Sono questi i punti cruciali che metteranno a confronto le due anime Dem.

Da una parte ci sono i renziani che su iniziativa di Guerini, presenteranno un loro documento che parte da una premessa: lo “stallo politico è frutto dell’irresponsabilità” ascrivibile al Movimento Cinque Stelle ed al Centrodestra. Per questo motivo, Salvini e Di Maio sono graditi ai fedelissimi di Matteo Renzi, come il fumo negli occhi. E di conseguenza, niente fiducia ad un governo guidato da uno dei due. Ciononostante, resta una piccola apertura al confronto con questi avversari. La corrente renziana, già martedì ha avviato una raccolta di firme tra i parlamentari ed i membri della Direzione, a sostegno del documento.

Pare che al momento, siano state raccolte 77 firme su 105 deputati e 39 su 52 senatori. A sostenere i renziani, anche i capigruppo Delrio e Marcucci.

Entrando nel merito del documento, questo recita testualmente: “Siamo parlamentari eletti con il Pd e membri della Direzione – esordisce il documento – Proveniamo da storie e percorsi diversi. Non sappiamo se il prossimo congresso ci vedrà sulle stesse posizioni o se, del tutto legittimamente, sosterremo candidati diversi. Pensiamo tuttavia che tre punti chiave ci uniscano in modo forte”.

Seguono poi i tre punti che saranno oggetto della discussione in Direzione. Il primo, “Crediamo dannoso fare conte interne nella prossima Direzione. È più utile riflettere insieme sulla visione che ci attende per le prossime sfide e sulle idee guida del futuro del centrosinistra in Italia”.

Il secondo, “Crediamo che lo stallo creato dal voto del 4 marzo sia frutto dell’irresponsabilità del Centrodestra e del Movimento Cinque Stelle che con la loro campagna elettorale permanente hanno messo e stanno continuando a mettere in difficoltà il nostro Paese”.

E per concludere, il terzo: “Crediamo che il Pd debba essere pronto a confrontarsi con tutti, ma partendo dal rispetto dell’esito del voto: per questo non voteremo la fiducia a un governo guidato da Salvini o Di Maio. Significherebbe infatti venire meno al mandato degli elettori democratici. È utile invece impegnarci a un lavoro comune, insieme a tutte le altre forze politiche, per riscrivere insieme le regole del nostro sistema politico-istituzionale”.

Sul versante opposto, quello di coloro i quali non sono schierati con Renzi, pare siano pronti a chiedere un voto in Direzione sul mandato del Segretario reggente, Maurizio Martina affinché traghetti il Partito sino all’Assemblea nazionale. E’ quanto hanno detto all’Ansa, alcuni dei fedeli di Franceschini, Fassino, Orlano, Cuperlo ed Emiliano. A loro si aggiungono esponenti di ReteDem ed i sostenitori di Martina.

Nel pomeriggio di ieri è accaduto qualcosa che ha mandato Franceschini su tutte le furie. Il sito ‘senzadime.it’ ha pubblicato i nominativi dei membri della Direzione Dem, a favore o contro ad un governo con il Movimento Cinque Stelle. Franceschini si è sfogato su Twitter: “Quando in una comunità politica alla vigilia di una discussione seria che riguarda il partito e il Paese si arriva a questo, c’è qualcosa di profondo che non va”.

Intanto, Matteo Renzi è tornato sulle critiche partite dall’ala martiniana del Partito, circa il suo intervento televisivo di domenica. A margine della riunione dei senatori Dem, conversando con alcuni di loro, non ha nascosto sorpresa per le reazioni alle sue parole, definendo pazzesco il fatto che egli non possa dire la propria su un accordo di governo PD-M5s che comunque continua ad avversare.

E sul documento che i renziani presenteranno in Direzione, l’ex Segretario spiega che si tratta di un’iniziativa fatta per unire le anime del Partito ed auspica che non sia un’opportunità per alcuni di generare strappi. Al contrario, Renzi spera che la Direzione si concluda in termini di unità d’intenti.

Infine, bolla come un bluff la voce circolata sul fatto che in Direzione, i numeri sarebbero a favore dei filogovernativi.

Antonio Marino

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo
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