Cronaca

Parlano i profughi della Diciotti. “Noi, torturati e venduti”

Il racconto shock dei migranti che si trovano a Rocca di Papa

Sono raggelanti i racconti che stanno raccogliendo gli operatori sociali del centro ‘Mondo Migliore’ di Rocca di Papa, da parte dei migranti che erano imbarcati sulla nave della Guardia Costiera ‘Diciotti’.

I profughi riferiscono di torture durate anni, detenzioni in un magazzino sotto terra in Libia, violenze sessuali sulle donne, sino all’essere venduti anche due o tre volte. In quel periodo del terrore, sono nati sedici bambini tutti deceduti dopo 4 o 5 mesi.

Nessuno di loro, a parte qualche caso di denutrizione, risulta avere problemi di salute: questo grazie anche alle cure mediche che sono state date a Catania. Nella giornata di ieri sono stati sottoposti ad ulteriori accertamenti sanitari che hanno confermato il complessivo buono stato di salute. Tra i migranti ci sono anche cinque o sei coppie sposate: le donne, in tutto otto, hanno subito abusi sessuali.

I migranti sono tutti di origine eritrea e non parlano altra lingua se non il tigrino, la lingua ufficiale del Paese africano.

La Conferenza Episcopale Italiana, in una Nota ha fatto sapere che “entro pochi giorni saranno collocati nelle Diocesi italiane che, spontaneamente, hanno promesso loro accoglienza”. “Come Caritas Italiana stiamo monitorando le offerte con l’attenzione alla storia personale di questi fratelli”, ha dichiarato don Francesco Soddu, direttore di Caritas Italiana. Una trentina di Diocesi hanno dato la disponibilità all’accoglienza di un piccolo numero di migranti.

Il Direttore Sanitario, Dottor, Maurizio Lopalgo ha confermato che: “i giovani stanno bene: sono stanchi e denutriti, provati dal viaggio, ma non presentano segni di malattie organiche. Il breve tempo che trascorreranno tra noi li aiuterà a recuperare le forze per continuare il loro percorso”.

Antonio Marino

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo
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