Economia

PENSIONI, BOERI: “CON QUOTA 100, AUMENTO DEL DEBITO DI 100 MILIARDI”

Salvini replica duro: "Si dimetta da presidente INPS e si candidi alle elezioni"

Sulle iniziative del Governo contenute nella Manovra, arrivano anche le critiche del presidente dell’INPS, Tito Boeri che parla di pensioni per quanto di sua competenza. Boeri, nel corso della sua audizione di ieri alla Camera, ha puntato il dito contro la quota 100 nel sistema previdenziale, con un minimo di 62 anni di età e 38 di contributi unitamente allo stop all’indicizzazione alla speranza di vita. “Ci sarebbe un incremento del debito pensionistico destinato a gravare sulle generazioni future nell’ordine di 100 miliardi. Con questa ipotesi il sistema è a rischio”, ha affermato il presidente dell’Istituto di previdenza.

Boeri si e detto convinto del fatto che la quota 100 ed il blocco delle indicizzazioni alle speranze di vita circa le pensioni anticipate, darà vantaggio soprattutto agli uomini “con redditi medio alti e i lavoratori del settore pubblico”. Penalizzate invece “le donne tradite da requisiti contributivi elevati e dall’aver dovuto subire sin qui, con l’opzione donna, riduzioni molto consistenti dei trattamenti pensionistici, quando ora per lo più gli uomini potranno andare in pensione prima senza alcuna penalizzazione”. “Le donne – ha proseguito Boeri – sono beffate, spinte ad accettare l’uscita con Opzione donna con un taglio consistente della loro pensione e ora vedono uscire gli uomini in anticipo e con la pensione piena”.

Il presidente dell”INPS ha aggiunto che queste iniziative sul sistema pensionistico, metteranno a rischio “il sistema previdenziale”. “Si aumenta la spesa e si riducono i contributi – ha spiegato – non bastano due giovani neo assunti per pagare la pensione di uno che esce. Queste misure costerebbero 8,5 miliardi il primo anno per arrivare nel giro di tre anni a 16 miliardi”.

Boeri ritiene che il costo più alto lo pagheranno i giovani per i quali prevede sacrifici enormi e sui quali peserà “in prospettiva anche il forte aumento del debito pensionistico”. “Non possiamo esimerci dal lanciare un campanello d’allarme riguardo alla scelta di incoraggiare più di 400mila pensionamenti aggiuntivi, proprio mentre si avviano al pensionamento le generazioni dei baby boomers e il numero di contribuenti tende ad assottigliarsi – ha proseguito -. E’ un’operazione che fa aumentare la spesa pensionistica mentre riduce in modo consistente i contributi previdenziali anche nel caso in cui ci fosse davvero, come auspicato dal governo, una sostituzione uno a uno tra chi esce e chi entra nel mercato del lavoro”.

A preoccupare Boeri, anche l’ipotesi di condono contributivo. “Il rischio è quello di minare alle basi la solidità del nostro sistema pensionistico. Uscite consentite con un minimo di 38 anni di contributi e 62 di età oppure abolendo l’indicizzazione alla speranza di visita dei requisiti contributivi minimi per la pensione anticipata (a tutte le età), portano a un incremento dell’ordine di 100 miliardi del debito pensionistico destinato a gravare sulle generazioni future e, già nel 2021 a un incremento ulteriore (oltre la famosa gobba) di circa un punto di PIL della spesa pensionistica”.

Parlando poi del taglio alle “pensioni d’oro”, Boeri ha detto che se ne avrebbe un risparmio inferiore a 150 milioni che riguarderebbe 30mila persone circa. Per poter avere un vantaggio concreto, secondo Boeri, bisognerebbe praticare un taglio alle pensioni superiori ai 90mila euro annui su tutto il reddito pensionistico e non sulle singole pensioni. Si avrebbe una riduzione massima del 23% e media, dell’8%

“Se lo spirito che anima le proposte qui presentate è quello di correggere per quanto possibile le iniquità più stridenti ereditate da chi in passato ha costruito il consenso, concedendo privilegi a categorie di elettori, questo stesso principio deve essere applicato anche in avanti, pensando alle generazioni future – ha aggiunto Boeri -. Oggi si è parlato di privilegi. Non vorremmo che un domani qualcuno dovesse considerare il fatto stesso di percepire una pensione come un privilegio”, ha ammonito in conclusione il presidente dell’INPS.

Le parole di Boeri hanno provocato la reazione dura del Vicepremier e Ministro dell’Interno, Matteo Salvini. “Da italiano invito il dottor Boeri, che anche oggi difende la sua amata legge Fornero, a dimettersi dalla presidenza dell’Inps e a presentarsi alle prossime elezioni chiedendo il voto per mandare la gente in pensione a 80 anni”, ha affermato Salvini aggiungendo: “Più alcuni professoroni mi chiedono di non toccare la legge Fornero, più mi convinco che il diritto alla pensione per centinaia di migliaia di italiani, che significa diritto al lavoro per centinaia di migliaia di giovani, sia uno dei meriti più grandi di questo governo”.

Antonio Marino

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo
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