Politica

Revoca della scorta al Capitano Ultimo: si mobilità il web

Lanciata una petizione online per far tornare il Governo sulle sue idee

Alcuni giorni fa avevamo dato notizia della decisione assunta dall’Ufficio Centrale Interforze per la Sicurezza Personale, di revocare la scorta al Colonnello dei Carabinieri Sergio De Caprio, il ‘Capitano Ultimo’ che il 15 gennaio del 1993 arrestò il capomafia, Totò Riina. Ufficialmente quindi, Ultimo da ieri, 3 settembre, non ha più diritto alla scorta. Inquietante il fatto che la decisione sia stata attuata proprio il giorno dell’anniversario dell’uccisione di Carlo Alberto dalla Chiesa, 36 anni fa a Palermo.

Lo stesso Di Caprio, con una serie di tweet, si era giustamente lamentato. “I peggiori sono sempre quelli che rimangono alla finestra a guardare come andrà a finire. Sempre tutti uniti contro la mafia di Riina e Bagarella. No abbandono No omertà No mobbing di Stato”, aveva scritto Ultimo. Ed ancora, polemico, “Chi ha visto il comandante dei carabinieri Giovanni Nistri?”.

Quanto deciso dalle Istituzioni aveva sin da subito suscitato aspre critiche da parte degli italiani ed anche il mondo politico, con particolare riguardo per Forza Italia, aveva chiesto al Governo di tornare sulle proprie idee.

Per meglio far sentire la propria voce nel merito della vicenda, il popolo del web si è mobilitato. Il parlamentare di Forza Italia, Ugo Cappellacci, già Governatore della Regione Sardegna, ha lanciato tramite la piattaforma ‘change.org’, una petizione indirizzata al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte affinché Ultimo torni ad avere la sua scorta.

Cappellacci, parlando di Ultimo ha spiegato: “La sua figura rappresenta pertanto un simbolo della lotta alla criminalità organizzata e un esempio da seguire per la comunità nazionale. La revoca della scorta rappresenta non solo un pericolo per la persona ma anche un pessimo messaggio sul piano morale, l’immagine di uno Stato che lascia sole le persone impegnate sul campo nella lotta alla mafia”. “Il gruppo di Forza Italia alla Camera dei Deputati – ha proseguito Cappellacci – ha presentato un’interrogazione per chiedere i motivi di questa scellerata decisione. È inconcepibile che venga lasciato solo chi rischia ogni giorno la vita per aver servito la collettività e aver affrontato la mafia, guardandola negli occhi con coraggio e spirito di servizio”, ha concluso il parlamentare azzurro.

Quanti intendessero sostenere la petizione che ha superato le 4.000 adesioni, potranno farlo cliccando QUI.

Antonio Marino

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo
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