Cronaca

Roma. Spedizione punitiva dei Casamonica in un bar

Percossi il barista ed una donna disabile

Roma, 7 maggio – I fatti risalgono alla domenica di Pasqua, lo scorso 1 aprile, ma se ne è avuta notizia solo oggi.

Alcuni componenti del clan malavitoso dei Casamonica hanno fatto irruzione in un bar di Roma ed hanno selvaggiamente percosso il barista ed una donna disabile che è stata addirittura frustata con una cinghia. Tutto perché il barista non li ha serviti prima degli altri.

Secondo quanto riferito da ‘La Repubblica’, Antonio Casamonica e suo cugino, Alfredo Di Silvio, erano entrati nel locale di Via Salvatore Barzilai con la pretesa di essere serviti immediatamente. Al diniego del barista, un uomo di origine rumena, sono andati su tutte le furie, con offese pesanti all-indirizzo del barista. Una donna disabile che ha assistito alla scena, gli ha intimato di andarsene se il bar non era di loro gusto ed è lì che si è scatenata la violenza ai danni della donna che è stata picchiata e frustata. Prima di andarsene, i due l’hanno minacciata di morte se avesse avvisato la Polizia. Tutto sembrava essersi concluso lì, ma il Di Silvio ha fatto ritorno nel bar, accompagnato dal fratello Vittorio. Appena entrati, hanno cominciato a devastare il locale per poi massacrare di botte il barista e dicendogli che il bar doveva chiuderlo perché quella era la loro zona ed erano loro a comandare. In quel momento, nel bar c’erano alcuni avventori che non hanno avuto alcuna reazione.

Il barista ha deciso di non farsi intimidire dai malavitosi ed ha denunciato quanto accaduto. Un gesto che il clan non ha gradito. Nel bar si è presentato il nonno dei Di Silvio, Enrico che ha minacciato di morte il barista se non avesse ritirato la denuncia. Il barista ha deciso di chiudere il locale per tre giorni ma la moglie che non intendeva cedere alle minacce, lo ha convinto a riaprire anche se ora l’uomo è terrorizzato.

Sui fatti sta indagando la DDA che valuta l’aggravante mafiosa.per gli autori dell’aggressione. Durissimo il commento del Ministro degli Interni, Minniti che si è rivolto al Capo della Polizia per chiedere un’azione veloce e ferma, aggiungendo che fatti di questo tipo non possono rimanere impuniti.

Antonio Marino

 

Foto: Ansa

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo

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