Running

Running: appoggio del piede e scelta delle scarpe

Il 'test del bagnato'

Bentornati nella rubrica dedicata al running; dopo i vari consigli su come iniziare e come vestirsi, oggi parleremo dell’appoggio del piede.

I piedi sono gli arti più strutturati del corpo umano, costituiti da numerose e complesse articolazioni che permettono loro di avere un’ottima capacità di movimento; sono formati da 26 ossa e si caratterizzano per differenti tipi di appoggio. Scopriamo quali sono per determinare la scarpa più adatta alla nostra tecnica di corsa.

Il primo consiglio che vi do è quello di iniziare a capire che tipo di appoggio avete; se effettuate una ricerca online, troverete molti negozi che offrono la prova dell’appoggio correndo su un tapis roulant e valutando il vostro tipo di appoggio. Se tuttavia non avete la possibilità di recarvi in questi store, potete compiere tranquillamente a casa vostra la prova chiamata “test del bagnato”.

Nessuna preoccupazione, si tratta di un esperimento molto semplice:

1 – prendete un recipiente poco profondo e piatto, versate un sottile strato d’acqua;
2 – bagnate la pianta del piede;
3 – salite su foglio di carta pesante con solo un piede;
4 – scendete e controllate l’impronta che avete lasciato.

Adesso, osservando l’orma impressa sul foglio, potrete capire che tipo di appoggio avete e di conseguenza che tipo di scarpa running è più adatta al vostro piede.

PRONAZIONE/SUPINAZIONE

Con il termine “pronazione” si indica la fisiologica rotazione del piede verso l’interno, mentre con “supinazione” ci si riferisce all’attitudine contraria: una certa rigidità articolare non consente di completare il processo fisiologico di pronazione e il runner appoggia all’esterno anche l’avampiede.

Potremmo stare qui ore a parlare di pronazione e supinazione; tante volte, peraltro, se ne parla anche a sproposito. Quindi, non vi resta che recarvi in un negozio specializzato, indicare al personale il vostro tipo di impronta e lasciarvi guidare e consigliare dalla sua competenza.

Si tratta, in ogni caso, di indicazioni assolutamente basilari, sufficienti a saperne di più, ma senza confondere le idee più del necessario. Personalmente, ritengo che la scarpa perfetta sia quella che fa dimenticare a chi la indossa di averla ai piedi; ciò infatti significa che la calzatura è in grado di compiere il proprio lavoro in modo semplice, lasciando il piede in completo benessere quando a fine allenamento viene rimossa.

Adesso non vi resta che trovare la scarpa più adatta al vostro stile di corsa; ce ne sono davvero un infinità e i prezzi variano dai 30 ai 200 euro; avete davvero l’imbarazzo della scelta. Io, ad esempio, ne adopero più di un paio; un modello per le uscite lunghe (più ammortizzate) e un altro modello per le ripetute e per i lavori brevi (più morbide e leggere).

Ora che avete avuto qualche consiglio su come vestirvi (vedi l’articolo della scorsa settimana) e che sapete come scegliere la vostra scarpa, è tempo di uscire e continuare a completare la tabella di corsa.

Come sempre, per consigli ed informazioni, potete tranquillamente scrivermi. Buone corse a tutti, appuntamento alla settimana prossima.

Antonio De Vito

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo
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