Politica

Salvini e Di Maio chiedono più tempo a Mattarella: il Capo dello Stato si adegua

Fumata nera nel giorno che avrebbe dovuto essere quello della svolta per la nascita del governo

Ancora in alto mare la nascita del nuovo governo. Quella di ieri avrebbe dovuto essere la giornata più importante. Gli italiani si aspettavano che il leader della Lega e del Centrodestra, Matteo Salvini con il capo politico del Movimento Cinque Stelle, Luigi Di Maio, si sarebbero presentati con le idee chiare sul da farsi. Invece, così non è stato. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si è sentito avanzare prima da Di Maio e poi da Salvini, la richiesta di più tempo per sciogliere il nodo della leadership e trovare un accordo che evidentemente non c’è ancora, su alcuni punti del programma. Mattarella non ha potuto far altro che adeguarsi.

L’ipotesi di un premier terzo, ruolo per il quale erano circolati i nomi di Giulio Sapelli e Giuseppe Conte, è stata definitivamente accantonata.

Al termine delle consultazioni, è un Di Maio ostentante ottimismo, quello che parla con i giornalisti. “Siamo consapevoli delle scadenze internazionali ma chiediamo qualche altro giorno perché si sta scrivendo un programma di governo per 5 anni”, dice l’esponente pentastellato aggiungendo: “In fondo è solo la prima consultazione che facciamo dopo l’intesa”.

Un’intesa che però non traspare dalle parole di Salvini che, a margine dell’incontro con Mattarella, parla di “visioni diverse o distanti” su temi quali giustizia, infrastrutture. Il Segretario del Carroccio riaccende il dibattito sui trattati europei da ridiscutere e sui migranti esige avere “mano libera”. “Se non siamo in grado di fare quello che ci chiedono gli italiani non cominciamo neanche e ci salutiamo”, aggiunge con tono asciutto e riaprendo il discorso sul voto subito, conclude: “Se dessi retta ai sondaggi sarei il primo a dire andiamo al voto”.

Il punto d’accordo, forse l’unico tra Lega e M5s, è dato dalla volontà di non fare nomi in merito alla squadra di governo.

Nella nebbia di tante chiacchiere, appare certa la coesione del Centrodestra: una coesione cementata dalla riabilitazione di Silvio Berlusconi che indubbiamente, farà sentire il suo peso per quanto riguarda la leadership nel Centrodestra, come nel programma del governo che dovrebbe nascere. Non a caso Salvini manda un messaggio non molto velato: “Siamo per i processi brevi ma partiamo da questioni differenti anche perché io sono in questa veste non solo da leader della Lega ma della coalizione di Centrodestra”. Altra prova di unità è data dalle posizioni di Matteo Salvini e Giorgia Meloni, per quanto riguarda un Esecutivo a guida Cinque Stelle: entrambi, convintamente dicono di no.

Nel prossimo fine settimana, Salvini chiamerà all’appello il popolo leghista che nel prossimo fine settimana potrà recarsi ai gazebo che saranno allestititi per poter dire la propria sul programma di governo.

Cautela anche in casa Cinque Stelle dove si dice che è “presto” per “decidere se il governo dovrà o meno partire”. Infatti, il parere degli elettori pentastellati dovrà essere espresso sulla piattaforma ‘Rousseau’.

Il tutto si traduce con un’altra settimana di attesa con buona pace del Capo dello Stato ma soprattutto, degli italiani che attendono il lieto evento ormai da oltre due mesi.

Antonio Marino

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo

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