Politica

Scontri Inter-Napoli: è polemica tra Salvini e Gentiloni

Roma, 28 dicembre – Il Ministro dell’Interno, Matteo Salvini è tornato a parlare degli scontri nel pre-partita Inter-Napoli.

A margine di un incontro alla Direzione Anticrimine a Roma, Salvini ha dichiarato: “Certe partite di calcio non si giocheranno più in notturna, quelle più a rischio si devono giocare alla luce del sole e con elicotteri che possano controllare i delinquenti”. Il Ministro ha preannunciato un tavolo sull’argomento da tenersi con i primi dell’anno. “Proporrò che certe partite non si giochino più in notturna”, ha spiegato aggiungendo: “Chiudere gli stadi e vietare le trasferte condanna i tifosi veri, che vanno distinti dai delinquenti, ed è la risposta sbagliata”.

A replicare alle parole di Salvini, l’ex premier Paolo Gentiloni che su Twitter ha scritto: “Ora tutti a condannare le bande di ultras. I loro cori razzisti, le aggressioni, la violenza contro le forze dell’ordine. Bene. Peccato che il ministro dell’Interno era andato a omaggiarli, questi ultras, appena dieci giorni fa”. E’ verosimile che l’esponente Dem abbia fatto riferimento alla partecipazione di Salvini alla festa per i 50 anni della Curva Sud del Milan.

Sempre in merito ai gravi fatti, stamane si è riunito a Milano il Comitato  Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica. Al termine della riunione, il Prefetto del Capoluogo lombardo, Renato Saccone ha dichiarato: “Quello che è accaduto è una pagina nera per Milano, e abbiamo intrapreso un percorso per guardare avanti ed essere tranquilli nella sicurezza pubblica”. “La prossima partita in casa dell’Inter con tutto il pubblico sarà a metà febbraio. A gennaio invece faremo un vertice sulla sicurezza che coinvolgerà le società, Inter e Milan. L’obiettivo è isolare i violenti, non si può far pagare a tutti comportamenti criminali”, ha aggiunto il Prefetto.

Per quanto riguarda i tre tifosi interisti arrestati, Luca Da Ros, Francesco Baj e Simone Tira, domani si terranno gli interrogatori. Al momento, tutti e tre sono detenuti presso il carcere milanese di San Vittore.

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Redazione La Voce

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