Calcio Serie A

Serie A. La giostra delle panchine

Il tratto conclusivo di primavera sembra pronto a dispensare un girotondo senza precedenti

Il tratto conclusivo di primavera sembra pronto a dispensare un girotondo di panchine senza precedenti, avviato da quella che al momento costituisce l’unica certezza: dopo cinque anni, Massimiliano Allegri non siederà più sulla panchina della Juventus. Come non bastasse, è altissima la probabilità che anche Inter, Milan e Roma cambino guida tecnica, con il solo Napoli propenso a confermare Carlo Ancelotti.

L’addio del tecnico livornese, giunto senza fronzoli dopo la conquista matematica dello scudetto, ha scatenato un uragano di ipotesi circa la sua successione in casa bianconera; non meno coinvolgente è poi la danza sulle altre panchine, anche se, comprensibilmente, in molti casi il futuro è ancora tutto da decifrare e risulta determinante ai fini della scelta la qualificazione alla prossima Champions League.

Per l’ambita panchina della Juventus, i potenziali candidati sono molti; certo è che la collezione di titoli nazionali ha ormai assuefatto il popolo bianconero, pertanto il requisito fondamentale del futuro tecnico non può che consistere nella disinvolta attitudine ad imporsi in Europa. In questo senso, l’identikit corrisponde a quello dell’odiato Mourinho, il cui approdo a Torino, oltre ad essere semplicemente inaccettabile per i sostenitori dell’Inter, richiederebbe una preliminare ricomposizione delle innumerevoli fratture createsi negli anni tra il tecnico portoghese e la tifoseria juventina. Non può poi essere accantonata la figura di Mauricio Pochettino, capace di consegnare al Tottenham la prima finale di Champions della sua storia; ancora troppo coinvolto nel calcio da giocare, il tecnico argentino si limita tuttavia ad osservare il proprio nome sui giornali almeno fino all’inizio di giugno, dopo l’epilogo europeo con il Liverpool. Fresco di conquista della Premier, resta in lizza anche Pep Guardiola; se il suo nome non può che affascinare, è pur vero che dopo aver guidato il Barcellona delle meraviglie, l’ex centrocampista di Brescia e Roma non si è più prodotto in grandi performance a livello europeo alla guida di Bayern Monaco e Manchester City.

C’è da ricominciare anche in casa Inter, con Spalletti che sembra già con le valigie sulla soglia di Appiano. Per l’allenatore di Certaldo i capi di accusa sono numerosi; dalla discutibile gestione della vicenda Icardi, ad una qualificazione alla Champions League che a lungo è sembrata cosa fatta e invece ora è da ottenere all’ultima giornata. In quest’ultimo contesto, è risultato imperdonabile l’atteggiamento a dir poco flaccido dei suoi uomini nel confronto del “San Paolo” perso contro il Napoli. Data per scontata, dunque, la partenza di Spalletti, per un Mourinho che potrebbe andare alla Juve, la bilancia ritroverebbe equilibrio con un Conte alla guida dei nerazzurri; il tecnico leccese al momento non si sbottona, ma per il suo approdo a Milano sembra al momento determinante il piazzamento dell’Inter tra le prime quattro.

Sull’altra sponda del Naviglio, l’intrico appare più complicato. Le sorti di Gattuso, infatti, non dipendono solo dall’ingresso in Champions, di cui peraltro il Milan non è arbitro esclusivo, bensì anche dalla distanza tra ciò che il club desidera e ciò che il club potrà permettersi. La qualificazione porterebbe nelle casse rossonere un gruzzolo non da poco, ma il contenzioso finanziario con l’UEFA resta tutt’altro che definito. A lungo, il nome più gettonato per l’eredità del calabrese è stato quello di Maurizio Sarri (accostato peraltro anche alla Juventus) ma l’allenatore del Chelsea si è dichiarato a proprio agio in Inghilterra; meno fluido, invece, appare il rapporto con i “Blues”, anche se in caso di vittoria nell’Europa League la posizione di Sarri risulterebbe senza dubbio più solida. È più fresco invece il riferimento a Simone Inzaghi, profilo che economicamente e tecnicamente potrebbe coincidere con le esigenze del Milan.

Non si può non spendere, in ultimo, qualche parola anche per la Roma, sostanzialmente tagliata fuori dalla corsa alla quarta piazza. La generosa disponibilità di Claudio Ranieri non è stata sufficiente a far esprimere secondo le proprie possibilità una squadra dalle elevate opzioni offensive; l’addio del tecnico di Testaccio a fine anno non sembra quindi in discussione. I tanti giovani in rosa potrebbero indirizzare la scelta della società verso uno specialista come Gasperini, che tuttavia, in caso di ingresso in Champions League, potrebbe decidere di completare il proprio percorso con la sua meravigliosa Atalanta. Sembra invece ormai accantonato il nome di Marcelo Bielsa, circolato per qualche tempo sui taccuini della dirigenza giallorossa.

Gigi Bria

Mostra Altro

Gigi Bria

Le cose migliori arrivano per caso. Per caso, ormai dieci anni fa, iniziai ad insegnare diritto ed economia politica in una scuola superiore di Milano. Sempre per caso, qualche anno fa, mi fu proposto di scrivere. Ho visto "La Voce" quando era ancora un embrione; ora è il giovane figlio di cui mi prendo cura ogni giorno parlando di sport e dirigendone la relativa redazione. Seguo il mondo del calcio, confidando di riuscire a non far mai trasparire la mia pur blanda fede calcistica.

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio