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SIRIA. Berlusconi chiede per l’Italia un governo autorevole per fare da mediatore

Il leader azzurro: “Assad crudele ma non ci sono prove delle armi chimiche”

Il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, in una lettera pubblicata ieri da ‘Il Corriere della Sera’, ha parlato della questione siriana.

Il leader azzurro ritiene che non sia “realistico pensare di sostituire Assad, ma va messo in condizione di non nuocere alla sua popolazione”. La crisi in Siria, per Berlusconi diventa un’occasione per parlare della situazione politica italiana e per l’Italia, l’ex premier chiede un governo dotato di autorevolezza affinché possa proporsi come mediatore tra gli Stati Uniti, la Russia e l’Unione Europea.

Berlusconi giudica il governo di Assad “dittatoriale e crudele, con alleati molto pericolosi e gli va assolutamente impedito l’uso di strumenti che il diritto internazionale e la coscienza morale condannano, come le armi chimiche”. Il leader di Forza Italia però, ricorda che “non vi è una prova univoca” sul fatto che Damasco sia in possesso di armi chimiche. E non ci sono neanche prove del fatto che queste non vengano usate dagli avversari di Assad “ai danni della popolazione civile”.

Parlando del presidente russo Vladimir Putin in merito alla questione siriana, Berlusconi lo ritiene “un valido partner e non un avversario” e sottolinea quanto Mosca, “comunque la si giudichi, ha riportato un vasto grado di stabilità e la pacificazione in un Paese che rischiava di implodere”. “L’intervento diretto della Russia – ha rimarcato Berlusconi – ha evitato che si ripetesse in Siria quanto è accaduto in Libia con Gheddafi”.

Berlusconi infine, rinnova lo spirito di “Pratica di Mare” che può servire a risolvere la crisi. “Quindici anni fa il nostro governo mise intorno a un tavolo, a Pratica di Mare, Russia, Stati Uniti, Europa, in uno storico accordo che avrebbe potuto inaugurare una nuova epoca, di alleanza e non più di contrapposizione. Oggi un governo italiano autorevole potrebbe riprendere a lavorare proprio in quella direzione, perché l’Italia proprio nel Mediterraneo ha grandi interessi in gioco ma ha anche un ruolo strategico imprescindibile”.

Antonio Marino

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo

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