Spari contro gli immigrati: è allarme
Solo nell'ultimo mese e mezzo, 8 casi. Si teme il rischio emulazione
Quelli del 26 luglio in provincia di Vicenza e del 27 luglio in provincia di Caserta, sono solo due degli 8 casi di immigrati feriti da spari in mezzo alla strada. Ed è notizia di ieri, quella del senegalese 19enne aggredito e riempito di botte ieri per motivi razziali, a Partinico.
Una scia preoccupante che è cominciata a febbraio con i fatti di Macerata, quando Luca Traini ferì 6 immigrati a colpi di pistola. L’escalation vera e propria si è avuta però nell’ultimo mese e mezzo, a partire dallo scorso 11 giugno, quando due giovani del Mali sono stati feriti a colpi d’arma ad aria compressa, a Caserta. Il 20 giugno, a Napoli, è sempre un giovane maliano di 22 anni a rimanere ferito alla pancia da un colpo ad aria compressa. Il 2 luglio a Forlì, una nigeriana viene ferita ad un piede da uno sconosciuto a bordo di uno scooter. Il 5 luglio, sempre a Forlì, un ivoriano viene ferito alla pancia sempre con colpi ad aria compressa mentre è a bordo della sua bicicletta. L’11 luglio, a Latina, due giovani nigeriani restano feriti ad una fermata dell’autobus. Il 17 luglio, a Roma, una bambina Rom viene ferita da un colpo sparato da una carabina ad aria compressa.
A questi si aggiungono i due morti, a marzo e a giugno, rispettivamente l’ambulante senegalese ucciso a Firenze ed il sindacalista maliano freddato in Calabria.
Il fatto che nella maggior parte dei casi, i delitti siano rimasti senza un colpevole, genera l’allarme emulazione: un fenomeno da non sottovalutare.
Antonio Marino