Politica

TAGLIO DEI PARLAMENTARI: SI VA VERSO IL REFERENDUM

L'Esecutivo esclude rischi circa la sua permanenza in carica

Brutte notizie per il Movimento Cinque Stelle che aveva voluto fortemente il provvedimento del taglio al numero dei parlamentari. 64 senatori hanno sottoscritto infatti la proposta presentata dal Dem, Tommaso Nannicini e dai senatori di Forza Italia, Andrea Cangini e Nazario Pagano che, avendo raggiunto il quorum per l’avvio di un referendum, di fatto blocca il percorso che avrebbe dovuto portare all’introduzione della legge.

“Anche grazie alla mobilitazione dei radicali nelle ultime settimane, abbiamo superato il numero previsto di 64 senatori per indire il referendum. È una buona notizia, perché l’ultima parola spetterà ai cittadini e potremo finalmente aprire una discussione pubblica sul tema”, ha affermato Nannicini.

“Sul piano politico – ha aggiunto l’esponente del PD – i mesi in più che abbiamo davanti saranno utili per capire se arriveranno una buona legge elettorale e quei correttivi costituzionali che la maggioranza si è impegnata a introdurre. Dobbiamo semplicemente dare un senso a un taglio lineare della rappresentanza politica che al momento un senso non ce l’ha. E sarà anche uno stimolo positivo perché la maggioranza possa rafforzare la propria coesione nel 2020 rilanciando un programma di legislatura”.

Il Ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà, ha escluso che il nuovo scenario possa comportare rischi per la tenuta del Governo in carica. “Continueremo a lavorare come Governo e maggioranza per raggiungere risultati come l’approvazione del Decreto Scuola al Senato e la chiusura della Manovra alla Camera. Non vedo alcun problema all’orizzonte”, ha sottolineato D’Incà.

Alle parole di D’Incà hanno fatto eco quelle del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Abbiamo tante cose da fare, io giorno dopo giorno lavoro per risolvere i problemi del Paese”, ha dichiarato il premier. Se il referendum possa inficiare l’azione di Governo, Conte ha risposto: “Sono percorsi istituzionali, non influenza e non può influenzare la nostra agenda”.

La prospettiva del referendum è stata favorevolmente salutata dal Segretario della Lega, Matteo Salvini. “Sono d’accordo sui referendum in generale, ho votato quella riforma, ho letto poco fa che sono state raggiunte le firme sufficienti di parlamentari per indire quel referendum. Quando i cittadini confermano o smentiscono una riforma approvata dal Parlamento secondo me è sempre la scelta migliore”, ha affermato Salvini.

Soddisfazione anche dalla leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni la quale ha ricordato che il suo Partito ha votato a favore del taglio dei parlamentari, sia alla Camera che al Senato. “Il nostro contributo è stato decisivo per approvare questa riforma attesa da anni dai cittadini – ha detto la Meloni -. Manterremo la nostra coerenza anche in caso di referendum confermativo e annunciamo, sin da ora, che chiederemo agli italiani di andare alle urne e votare Sì”.

Antonio Marino

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo
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