Cronaca

TANGENTI E APPALTI IN BRIANZA: PIOGGIA DI ARRESTI

In manette il Consigliere regionale Fabio Altitonante ed il Consigliere comunale Pietro Tatarella di Forza Italia. Arrestato anche l'imprenditore D'Alfonso

Milano, 7 maggio – I Carabinieri di Monza e la Guardia di Finanza di Varese hanno eseguito stamane 43 ordinanze di custodia cautelare delle quali, 12 in carcere tra la Lombardia ed il Piemonte, 16 ai domiciliari, 3 con obbligo di dimora e 12 con obbligo di firma, a seguito di un’inchiesta coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Milano che indagava su due gruppi criminali attivi tra il Capoluogo lombardo e Varese. Al loro interno, politici, pubblici amministratori ed imprenditori. Lo scopo delle organizzazioni era quello di pilotare gare per appalti pubblici nel merito della loro aggiudicazione e quindi, della loro spartizione.

Tra gli arrestati, il Consigliere regionale di Forza Italia, Fabio Altitonante, Sottosegretario all’area Expo della Regione Lombardia per il quale l’accusa è di corruzione; il Consigliere comunale milanese e Vicecoordinatore regionale di Forza Italia Pietro Tatarella, candidato alle prossime elezioni europee. In manette anche Daniele D’Alfonso, titolare della Ecol-Service S.r.l., azienda attiva nel settore rifiuti e bonifiche ambientali.

Indagato anche il deputato di Forza Italia, Diego Sozzari per il quale è stata inviata una richiesta di autorizzazione inviata alla Camera dei Deputati per procedere all’arresto. Per lui, l’accusa è di finanziamento illecito.

L’operazione ha visto coinvolti 250 militari tra Carabinieri e Finanzieri che hanno operato tra le province di Milano, Varese, Monza e Brianza, Pavia, Novara, Alessandria, Torino e Asti.

L’inchiesta vede indagate complessivamente 95 persone, tutte a vario titolo per associazione a delinquere aggravata dal fatto di aver agevolato un’organizzazione di tipo mafioso il cui fine era la corruzione, il finanziamento illecito ai partiti, la turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, false fatturazioni per operazioni inesistenti, l’auto-riciclaggio e l’abuso d’ufficio.

L’inchiesta presenta diversi filoni. Tra questi, il più significativo è legato ad AMSA, l’azienda di rifiuti milanese, oltre a parecchie società pubbliche partecipate. A Varese si indaga sull’l’ex Coordinatore provinciale di Forza Italia, Gioacchino Caianiello per reati connessi al Piano di Governo del Territorio ed alle sue varianti.

Tuttavia, il personaggio di punta è l’imprenditore D’Alfonso che risulta contiguo alla ‘ndrangheta per aver favorito, tramite gli appalti ottenuti a seguito del pagamento di tangenti, la famiglia calabrese dei Molluso di Buccinasco, facendo lavorare persone ad essa collegate.

Secondo quanto emerso dalle indagini, il Consigliere comunale Tatarella sarebbe stato “ricompensato” da D’Alfonso con fittizie consulenze e altre utilità. I due si sarebbero incontrati nel ristorante milanese, ‘Berti’, a poca distanza dal palazzo di Regione Lombardia. Il ristorante non risulta nuovo ad inchieste giudiziarie come luogo d’incontro degli indagati che lo avevano soprannominato, ‘la mensa dei poveri’: questo è anche il nome che la DDA ha dato all’inchiesta.

Tatarella, secondo quanto affermato dal PM, sarebbe stato a “libro paga” del D’Alfonso, percependo 5mila euro al mese per l’ottenimento di appalti AMSA ed averlo favorito sulle piazze di Varese e Novara, fiancheggiato dal parlamentare Sozzari.

Tra gli episodi contestati, anche un tentativo di “istigazione alla corruzione” messo in atto da Caianiello nei confronti del presidente della Lombardia, Attilio Fontana che non è indagato. Fontana, secondo quanto si apprende da ambienti del Palazzo di Giustizia milanese, si sarebbe recato proprio al Tribunale del Capoluogo lombardo per mettere in chiaro la sua posizione, pur non avendo denunciato l’episodio.

Nella fattispecie riguardante Fontana, nell’aprile 2018 Caianiello insieme al Direttore Generale di AFOL Metropolitana, Giuseppe Zingale, avrebbero proposto al presidente di Regione Lombardia, “consulenze onerose in favore dell’avv. Luca Marsico, socio dello studio professionale Fontana-Marsico” per ottenere in cambio la nomina di Zingale alla “Direzione Generale Istruzione Lavoro e Formazione della Regione”. La nomina poi non ebbe luogo. Nel merito, Fontana ha dichiarato: “Non dico nulla, ho letto che io sono parte offesa. Quindi per rispetto della magistratura le cose che dovrò dire le dirò a loro”.

Il Ministro dell’Interno e Vicepremier, Matteo Salvini, definendo “brillante operazione”, quella condotta dalla DDA, ha commentato: “Ringrazio sempre le forze dell’ordine quando arrestano corrotti e corruttori”.

Antonio Marino

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo
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