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VACANZE ITALIANE. Bardi e la sua Fortezza

La leggenda del Capitano innamorato

Bardi, antico abitato a 60 chilometri da Parma e 625 metri sul livello del mare, affonda la sua storia nel periodo longobardo quando attorno al 600 d.C. alcuni dei guerrieri, gli Arimanni, vi si insediarono. La cittadina è dominata da un Castello, successivamente reso Fortezza del quale si hanno i primi cenni storici in una pergamena datata 869.

A portarmi fin qui è una leggenda che conosco da molto tempo e che su di me ha esercitato sempre grande fascino: quella di Moroello e Soleste. Per rivivere quella storia ho avuto bisogno di muovermi tra le mura che ne furono testimoni. Per questo, con voi, Amiche ed Amici de La Voce, vorrei gettare un ponte storico e fare un passo indietro di circa 600 anni, arrivando così al XV – XVI Secolo.

Moroello fu Capitano comandante della guarnigione della Fortezza durante il dominio dei Landi, in un momento storico dove le guerre per l’espansione territoriale tra le Signorie locali erano assai frequenti; il suo valore fece sì che fosse rispettato sempre di più dai Landi e persino dai nemici. Soleste era la giovane figlia del feudatario. Quando il sangue scorre copioso e l’odio tra gli uomini sembra avere la meglio, l’amore tra due giovani tenta di frapporsi a questa logica crudele; così fu per Moroello e Soleste.

Purtroppo però, Soleste era stata già promessa in sposa ad un vicino feudatario affinché nuove terre ed alleanze si consolidassero; i due giovani vivevano il loro amore con la complicità della balia di Soleste. A complicar loro le cose, una nuova battaglia che chiamò Moroello alla testa delle armate dei Landi e che durò diverse settimane. Durante quel periodo, Soleste ogni giorno sale sul mastio della Fortezza nella speranza di scorgere all’orizzonte il ritorno di Moroello. Per giorni e giorni nessuna notizia finché, un giorno, il feroce colpo basso del destino non si abbatte su loro. Soleste scorge all’orizzonte cavalieri in armi avanzare verso la Fortezza; sono troppo lontani per distinguerne le insegne ma, quando la distanza rende questo possibile, la giovane non riconosce gli stemmi di famiglia e crede che Moroello sia stato sconfitto e perito in battaglia. Travolta dal dolore, si uccide.

La verità è invece un’altra: Moroello aveva sconfitto le armate nemiche ed in segno di spregio, e vittoria, aveva deciso di rientrare alla Fortezza indossandone i colori. Quando fa il suo ingresso nella Fortezza, la balia di Soleste gli va incontro e gli comunica la tragica notizia. Moroello impazzisce dal dolore, si sente responsabile della morte della sua amata; nonostante sia il valoroso condottiero vincitore di innumerevoli battaglie, non regge a questo colpo, sale su uno degli spalti della piazza d’armi e con un urlo straziante si lascia precipitare nel vuoto per decine di metri, morendo sul colpo.

Con le parole di questa storia nella mente mi aggiro con rispetto tra le stanze della Fortezza, salgo sul mastio e mi sembra di vedere il volto speranzoso di Soleste, guardare verso le due vallate aspettando il ritorno di Moroello; mi sembra di cogliere il suo sguardo di dolore quando, vittima dell’inganno non lo riconosce in lontananza. Attraverso la piazza d’armi e vedo Moroello, piegato dal destino che scavalca il muro di cinta e si butta nel vuoto; il suo urlo mi risuona nelle orecchie.

VACANZE ITALIANE Bardi, la sua Fortezza e la leggenda del Capitano innamoratoLa leggenda vuole che Moroello vaghi ancora per quei luoghi, specie in prossimità della base del mastio alla ricerca del suo amore perduto; un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Ricerca del Centro Studi Parapsicologici di Bologna, nel 1999, ritenne d’averne catturato l’immagine grazie ad una speciale fotocamera a rilevazione termica.

Amiche ed Amici lettori, io non so se tutto questo sia solo leggenda o vi sia un fondamento di verità: qualora ci fosse del vero, mi piace parlarne come testimonianza del fatto che esistono sentimenti capaci di andare al di là della vita rendendoci immortali.

Antonio Marino

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo

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